La popolazione italiana non ha più abitudini alimentari adeguate

Intensificare le visite di scolaresche alle Fattorie Didattiche; realizzare laboratori e lezioni nelle scuole di educazione alimentare; rilanciare il programma “Frutta nella scuola”: sono le idee progettuali della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori dopo i dati diffusi dal Rapporto Osservatorio Mamme secondo i quali le crescenti percentuali di adulti e bambini obesi o sovrappeso indicano chiaramente che la popolazione italiana, anche in regioni come la Basilicata che un tempo aveva come punto di riferimento la dieta mediterranea, non ha più abitudini alimentari adeguate. “I risultati relativi ai bambini – si sottolinea bel Rapporto – sono particolarmente allarmanti, per le ripercussioni che l’obesità infantile può avere sulla salute futura, con pesanti effetti sociali e economici. Il forte sovrappeso dei più piccoli, peraltro, non coincide con la percezione delle mamme sulla gestione alimentare delle proprie famiglie, con più del 90% di loro che reputa la propria alimentazione fondamentalmente corretta e poco meno del 70% delle intervistate che ritiene di dedicare maggior attenzione all’alimentazione dei propri figli che a quella degli adulti della famiglia”. L’impegno della Cia per la qualità e la sicurezza alimentare a tutela dei consumatori, soprattutto bambini, è ribadito da Paolo Carbone che ricorda tra le tante iniziative promosse l’ accordo tra la confederazione e i medici di famiglia tesa ad un’alimentazione sana e corretta indispensabile anche per prevenire malattie, le fattorie didattiche e più di recente le fattorie sportive con programmi specifici di alimentazione per quanti praticano sport non esclusivamente agonistico. La qualità dei prodotti, la loro tipicità, la sicurezza alimentare -sottolineato Carbone – hanno sempre rappresentato per la Cia un elemento cardine della sua strategia a tutela della salute pubblica, dei consumatori. La Cia vuole, così, promuovere la salute e far conoscere e rilanciare la tipicità dei prodotti italiani, da tutti riconosciuti come elementi importanti per una dieta ideale quella mediterranea. Azioni tese, quindi, a prevenire e a ridurre i rischi di una cattiva alimentazione. D’altra parte, la ricchezza delle nostre tradizioni agricolo-alimentari garantisce –continua – una risposta più che sufficiente non solo per tutti i gusti, ma anche per tutte le necessità dietologiche, siano esse per il mantenimento di uno stato di benessere che per i fini più squisitamente terapeutici. Carbone ribadisce la necessità di rilanciare il consumo tra i bambini di frutta e verdura fresca e trasformata e di altri prodotti come succhi e spremute per contribuire alla lotta contro l’obesità infantile e migliorare le loro abitudini alimentari. E’ l’obiettivo del programma europeo “Frutta nelle scuole” attuato in circa 120 plessi scolastici delle due province lucane e che interessa oltre 25 mila alunni. Una regione che gode di uno scenario unico in grado di costituire un ecosistema dove la naturale predisposizione della terra, dell’ambiente e dell’uomo verso produzioni “naturalmente biologiche” consente di poter disporre di una produzione agroalimentare di altissima qualificazione rispetto alla cultura alimentare ed al valore nutrizionale. Si tratta di caratteristiche di fondamentale importanza, che la moderna ricerca scientifica oggi, riconosce come strumenti nella prevenzione e nella protezione della salute umana. La Basilicata, pertanto, si presta ampiamente per realizzare un moderno progetto e un modello da studiare e da far conoscere per valorizzare l’enorme “giacimento di salute” costituito dalle proprie produzioni agroalimentari tipiche.