Il premio Sviluppo infrastrutture 2015 all’Area metropolitana di Milano

management utilities infrastruttureLe opere di Expo2015, le metro M5 e M4, i nuovi grattacieli di Porta Nuova, la riqualificazione della Darsena, il passaggio all’illuminazione a led, il sistema dei Passanti Ferroviari, la mobilità sostenibile in generale. Sono le infrastrutture e le politiche che hanno dato un nuovo volto all’Area metropolitana di Milano e che le hanno valso il riconoscimento della rivista Management delle utilities e delle infrastrutture diretta da Andrea Gilardoni dell’Università Bocconi. Il Premio Sviluppo infrastrutture 2015 è stato assegnato questa mattina a Palazzo Turati nell’ambito dell’Osservatorio annuale su i costi del non fare, alla presenza dell’assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran. La rivista “Management delle utilities e delle infrastrutture” (MUI) assegna ogni anno la targa a chi – manager, politico, professionista, finanziere, banchiere, amministratore pubblico, studioso o altro – si sia particolarmente distinto nel determinare lo sviluppo infrastrutturale del Paese e del relativo settore produttivo. Negli anni passati il riconoscimento è stato conferito a personalità di spicco come Mauro Moretti, Pietro Salini, Franco Bassanini, Vainer Marchesini e Carlo Malacarne. Quest’anno la giuria, composta da personalità di rilievo del mondo della cultura e dell’industria, per la prima volta ha deciso di premiare un territorio, riconoscendo l’efficacia del lavoro di squadra svolto da una pluralità di istituzioni, in particolare Comune di Milano, Regione Lombardia e Governo, delle imprese, delle associazioni, dagli enti pubblici e privati e dai singoli individui. Grazie a questa sinergia, secondo la commissione votante, è stato possibile realizzare negli ultimi dieci anni l’imponente piano di riqualificazione urbana e di sviluppo infrastrutturale sul territorio dell’Area metropolitana di Milano. “Questo riconoscimento – ha detto l’assessore Maran ritirando il Premio – dimostra come la collaborazione tra pubblico e privato e sia oggi la strada vincente per lo sviluppo delle infrastrutture. Expo è stato un volano per la realizzazione di grandi opere e lo sviluppo di nuove politiche, dalla rivoluzione dei led a quella dei mezzi in sharing. Abbiamo costruito un modello virtuoso di cooperazione in grado di competere a livello internazionale, che ha saputo coinvolgere i singoli cittadini e le realtà private. Ora non dobbiamo fermarci, dobbiamo continuare a costruire il futuro, fare in modo il dopo Expo apra una nuova fase di progettazione e crescita per tutto il territorio”.