Milano, il recupero della cascina San Nazzaro in lizza per i fondi Delrio

Recuperare e valorizzare la Cascina San Nazzaro, il complesso rurale di interesse storico in via Fabio Massimo ad oggi in uno stato di forte degrado, ma destinato a diventare una parte importante del percorso di rigenerazione urbana che coinvolgerà l’intero comparto di Porto di Mare. Con questo obiettivo il Comune di Milano ha deciso di partecipare al Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree degradate, con cui la legge Delrio ha stanziato per il 2015 una cifra di 75 milioni di euro per finanziare in tutta Italia progetti che puntino a ridurre i fenomeni di marginalizzazione urbana e a migliorare la qualità del decoro e del tessuto sociale e ambientale.

L’Amministrazione richiede uno stanziamento fino a 2 milioni di euro, al fine di recuperare il corpo nord della corte principale della cascina – a suo tempo adibito a stalla e fienile – e procedere allo sgombero e alla pulizia degli orti adiacenti, per poi insediarvi servizi di carattere pubblico.

“Si tratta di un tassello fondamentale del più ampio percorso di rigenerazione urbana della zona, per il quale – spiega l’assessore all’Urbanistica Alessandro Balducci – sono già stati compiuti importanti passi in avanti e si sta lavorando a un progetto di finanziamento tramite il Fondo per lo Sviluppo Urbano istituito da Palazzo Marino con la Banca Europea per gli Investimenti”.

Porto di Mare è un comparto di circa un milione di metri quadrati situato all’estremità sud-est della città, di cui il Comune di Milano nel 2014 ha acquisto la proprietà – per circa 360 mila metri quadrati – dal Consorzio del Canale Milano Cremona Po, attualmente in liquidazione. In quest’ambito l’Amministrazione è intervenuta con alcune azioni di recupero per allontanare gli occupanti abusivi da San Dionigi e dalla Cascina Nosedo, ha avviato un’indagine ambientale preliminare sullo stato dei terreni, tuttora in corso, e sta riacquisendo la disponibilità di aree che negli anni passati erano state sequestrate dalla magistratura a causa delle attività abusive che vi venivano svolte. Per sostenere il progetto di riqualificazione di Porto di Mare si sta ora elaborando un masterplan urbanistico complessivo da attuare con il supporto finanziario della Bei.