Il Festival energie alter-native a Siracusa il 28 novembre

Il 28 Novembre a Siracusa l’ottava edizione del Festival energie alter-native chiude il suo tour che ha toccato tutte e nove le province siciliane per promuovere le energie rinnovabili e il risparmio energetico.

Grazie al contributo del progetto RESET, il Festival ha organizzato eventi culturali ed incontri su tutto il territorio siciliano. Sabato28 Novembre alla Impact Hub alle ore 17 in via Mirabella 29 a Siracusa il Festival energie alter-native e Impact Hub Siracusa presentano una carrellata di buone pratiche di imprese green che operano in modo sostenibile nei confronti dell’ambiente. Inoltre ci saranno i promotori di altre realtà locali tra cui:

  • Movimento Centrale: bike bar siracusano molto attivo per quanto riguarda il tema della mobilità sostenibile a Siracusa http://www.movimentocentrale.net

  • Pony in bici: servizio di consegne a domicilio in bicicletta http://ponyinbici.org

  • Tusibio: azienda che vende prodotti compostabili http://www.tusibio.com/it/

  • Archimede Solar Car, associazione che ha realizzato il primo prototipo di macchina alimentata ad energia solare http://www.futurosolare.com

La giornata si concludera’ con la sottoscrizione di una carta degli operatori green che lavorano a Siracusa e in Sicilia per promuovere ulteriori azioni comuni in futuro di impatto sostenibilie sul territorio siciliano.

L’incontro viene organizzato all’interno della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti http://www.ewwr.eu/it

La mission del Festival energie alter-native è creare una community di enti, associazioni, artisti e aziende che portano avanti la cultura e le applicazioni pratiche delle energie rinnovabili. Per questo il Festival lavora tutto l’anno per mettere in contatto le aziende, l’opinione pubblica e i comuni che sono interessati all’utilizzo delle energie pulite per il bene delle loro comunità. Il Festival energie alter-native da otto anni si finanzia solo con il contributo di liberi cittadini ed aziende della green economy, per dimostrare che è possibile una Sicilia “altra”.