La Francia pronta a mandare 100 mila uomini per annientare il Califfato

Un esercito vero e proprio sul campo con appoggio aereo. Un’azione d’attacco da Turchia, Giordania e Nord dell’Iraq. L’obiettivo dei francesi è schiacciare l’Isis in due mesi di fuoco.

L’intervento potrebbe costare la vita a centinaia di persone. E’ lo scenario descritto su “Il Giornale” dall’ex generale degli alpini Carlo Cabigiosu, che ha operato in Iraq. “Il problema è che la guerra sarebbe asimmetrica con i seguaci delle bandiere nere pronti a morire per Allah e noi che al contrario preserviamo la vita dei nostri soldati”.

Gli obiettivi finali dell’attacco sarebbero Raqqa, la capitale siriana del Califfo e Mosul, la roccaforte irachena. “Se fosse coinvolta la Nato c’è bisogno di un mese minimo per la panificazione ed un altro mese per dislocare le truppe sul terreno, a patto che si trovi l’accordo politico – spiega un ex generale a “Il Giornale” – Poi basterebbero due mesi di operazioni per evitare il più possibile i danni collaterali” ovvero perdite civili. Questo in teoria “perché la guerriglia urbana in grandi città di 2 milioni di abitanti come Mosul sarebbe imprevedibile”. I seguaci del Califfo sono pronti ad immolarsi e usano la popolazione e le loro stesse famiglie come scudi umani. “Ma anche fra le nostre truppe andrebbe messo nel conto un alto numero di perdite, non meno di migliaia” spiega un ex generale.

Il presidente americano Barack Obama, ha bocciato l’intervento di terra. La Francia è decisa ad intervenire. Si attende la risposta europea e della Nato.