Bologna, il 3 novembre si discute di violenza sul lavoro alla Libreria Trame

Ha fatto discutere, nei giorni scorsi, la storia raccontata da Paola Filippini, freelance di 27 anni, respinta al colloquio di lavoro perché non ha risposto alle domande sulla sua vita privata. Un grave caso di discriminazione di genere sul posto di lavoro. Spesso, sui luoghi di lavoro, succede anche di peggio: allusioni, avances, ricatti sessuali, palpeggiamenti, aggressioni fisiche. Capitano a donne precarie, assunte, in fase di colloquio. La violenza sul lavoro in Italia riguarda almeno 1 milione e 300 mila donne, secondo la più recente stima dell’Istat (che risale al 2008).

Un problema di cui non si parla abbastanza – a differenza di quanto accade in altri Paesi come Stati Uniti, Inghilterra e Paesi dell’Europa del Nord – a causa di quella che sembra una rimozione collettiva.

Di discriminazioni e violenza sul lavoro si discuterà alla libreria Trame (via Goito, 3/C) a Bologna, martedì 3 novembre alle 18, in occasione della presentazione del libro “Toglimi le mani di dosso” di Olga Ricci, edito da Chiarelettere.

Olga Ricci è lo pseudonimo di una giornalista trentenne italiana che oggi lavora come freelance per varie testate nazionali. Olga ha ricevuto avance e ricatti sessuali per mesi, in attesa di un contratto sempre promesso. Per non perdere il lavoro, ha cercato di resistere come ha potuto. La sua storia, che è anche quella di tante donne che magari decidono di tenersi tutto dentro, è diventata prima un blog, “Il porco al lavoro”, ed ora un libro edito da Chiarelettere.

“Toglimi le mani di dosso” si conclude con un decalogo contro le molestie sul posto di lavoro a cura di Rosa Maria Amorevole, esperta in materia di lavoro e contrasto alle discriminazioni e consigliera di Parità per l’Emilia Romagna.

Con Rosa Maria Amorevole, Consigliera di Parità per l’Emilia-Romagna conversano Mara Cinquepalmi, coordinatrice GiULiA Emilia-Romagna e consigliera regionale dell’Ordine dei Giornalisti, Andrea Adriatico, giornalista, Serena Bersani, presidente Aser.