Terremoto magnitudo 8.3 in Cile porta morte e devastazione

Si è fermata a magnitudo 8.3 la scossa che ha fatto tremare Santiago e un’ampia zona del Cile arrecando 5 morti e un milione di evacuati. L’epicentro è stato localizzato a 11 metri di profondità nella zona di Illapel, circa 200 km a nord di Santiago. Il terremoto è stato avvertito chiaramente in diverse regioni del nord e del centro dell’Argentina, tra l’altro anche in città lontane dal Cile, quali Buenos Aires e Rosario.

terremoto Cile

Dal Pacifico, la scossa è sembrata raggiungere persino l’Atlantico, attraversando il continente, visto che i riflessi del sisma sono stati sentiti anche in Uruguay e Brasile. Oltre che in Ecuador e Perù, dove si sono accese le allerta tsunami.

“Lunga, molto lunga”. Così è stata definita la prima scossa di magnitudo 8.3 registrata alle 19.54 ora locale, poi seguita da altri “sacudones” d’intensità minore ma consistente. La terra è tremata 5 minuti dopo (7.1 la magnitudo), alle 20.03 (6.1), alle 20.16 (6.8) e così via.

La presidente Michelle Bachelet si è mostrata anche molto prudente “di fronte a questo duro colpo della natura. Anche se c’è stato uno tsunami il flusso delle ondate sta calando, ma ci possono essere, ha precisato, altre repliche. Stiamo quindi valutando minuto per minuto la situazione”. A preoccupare era tra l’altro proprio l’allerta maremoto che ha innescato l’ordine di evacuare lungo tutta la costa, fatta scattare via telefonini e con grande tempestività dalla Protezione civile. In qualche punto della costa, a nord di Santiago, il mare si è ritirato per poi risalire e penetrare nella terra con onde di 4 metri e più. Alla Serena, 470 km al nord di Santiago, e nel balneario di Pichidangui, un pò più vicino alla capitale.