Bologna, nella zona di via Nanni Costa un nuovo e più efficiente sistema di teleriscaldamento

Oltre 17 milioni di euro investiti e poco più di un anno di lavoro per dotare l’area nord-est di Bologna di un nuovo e più efficiente sistema di teleriscaldamento: verrà demolita e ricostruita la centrale Cogen di via Nanni Costa e, al termine dell’intervento, verrà spento l’impianto di via Segantini.

Bologna teleriscaldamento

“Sarà realizzato un impianto modernissimo – sintetizza il Sindaco Virginio Merola –  che permetterà di ristrutturare tutta la rete, e, con il passaggio della centrale Acer della Barca alla gestione Hera, si ottimizzerà tutta la rete evitando dispersioni. Un passo fondamentale di riqualificazione ambientale, un impegno rispettato con i cittadini della zona, perché è previsto lo spegnimento della centrale di via Segantini, e una buona operazione di riqualificazione urbana che realizza un obiettivo di mandato”.

I lavori di riqualificazione, che inizieranno a breve, hanno infatti diversi obiettivi: costruire un nuovo impianto al posto di quello esistente, tecnologicamente a fine vita, cogliendo anche la necessità di un inserimento architettonico in armonia con la nuova vocazione dell’area, grazie a un fabbricato di altezza sensibilmente inferiore e di pianta allargata sui terreni della ex Sabiem; migliorare l’efficienza della centrale; incrementare la quota di energia prodotta da cogenerazione; consentire lo spegnimento della centrale di via Segantini, come richiesto dalla popolazione e condiviso dal laboratorio partecipato attivo dal 2006.

A lavori ultimati, il servizio di teleriscaldamento sarà fruibile oltre che dalle utenze adiacenti – Ospedale Maggiore, Officine Sabiem, edifici di via Nanni Costa, complesso Acer Barca e via del Beccaccino – a molte potenziali nuove utenze, oggi servite con gas o altri combustibili, aumentando così i benefici ambientali del nuovo impianto. In particolare si prospetta l’estensione del servizio nel comparto del Lazzaretto e della zona dei Prati di Caprara.

Con la nuova centrale, per ogni anno termico, saranno evitate l’emissione di 21.000 kg di NOx (ossidi di azoto) e 2.500 ton di Co2 nell’aria, mentre la produzione di energia termica da cogenerazione passerà dal 28,9% al 51,2%.