Rimini, si tolgono la vita due donne originarie dell’Uzbekistan

Madre e figlia erano stanche di combattere per un lavoro e una casa. La donna di 65 anni è sopravvissuta. E’ ricoverata in coma all’ospedale Infermi. La figlia di 42 anni è morta.

La tragedia si è consumata in un appartamento di via Boccaccio, una traversa di viale Regina Elena. Le due donne dell’Uzbekistan, da molti anni erano residenti a Santarcangelo, dove vivevano sembra con il compagno della figlia con cui questa stava da molto tempo. Poi però qualche mese fa il rapporto era finito, e le due, che si arrangiavano facendo lavori saltuari negli alberghi, erano rimaste oltre che senza casa anche senza lavoro.

Non sapendo dove andare, si erano rivolte a un’amica riminese, la quale aveva offerto loro una camera nell’appartamento dove vive l’anziano padre. Da un mese abitavano in via Bologna. L’uomo che le ospitava ha raccontato poi alla Polizia che le due donne erano molto riservate, parlavano poco e uscivano raramente dalla loro camera. L’ultima volta che aveva visto la più giovane, era stato mercoledì, ma non si era preoccupato più di tanto. La madre invece l’aveva intravista giovedì mattina, mentre si trovava in cucina. Non si erano scambiati che poche parole, poi anche lei era rientrata in camera.

Giovedì sera, l’uomo ha cenato solo, ed è stato solo verso le 22 che ha cominciato a preoccuparsi. Dalla loro stanza non veniva nessun suono, nemmeno un bisbiglio. Ha cominciato a essere inquieto, e ha deciso di bussare alla porta. Ha bussato e ribussato, le ha chiamate, ma quando non ha avuto risposta ha girato la maniglia e ha aperto. Dentro era buio pesto e troppo silenzioso, così ha acceso la luce e le ha viste. La madre era stesa sul letto, immobile e bianca. Per terra, con sopra un coperta, c’era invece la figlia. L’anziano ha compreso subito che era accaduto qualcosa di terribile, e ha chiamato il 118. Ma quando gli operatori sanitari sono arrivati, per la più giovane non c’era niente da fare, mentre la madre respirava ancora. Avevano ingoiato antidepressivi e sedativi. Sul comodino c’era un biglietto, in cui la morta diceva addio alla figlia di 21 anni che vive fuori provincia.