Pogliano Milanese, arrestato il campano Giovanni Nuvoletta

In manette il presunto boss Giovanni Nuvoletta arrestato a Pogliano Milanese nell’ambito di una operazione della Guardia di Finanza.  Eseguite 10 misure di custodia cautelare (di cui 3 in carcere) e il sequestro di beni e disponibilità finanziarie per 13 milioni, nei confronti di presunti esponenti del clan accusati a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso dedita al traffico internazionale di stupefacenti, reimpiego di capitali di illecita provenienza e trasferimento fraudolento di valori. Le ordinanze sono state disposte dal Gip del Tribunale di Napoli.

Il Gico  ha arrestato a Pogliano Milanese Giovanni Nuvoletta. L’esponente del noto clan camorristico, ora in carcere, è accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico internazionale di stupefacenti, reimpiego di capitali illeciti e trasferimento fraudolento di valori. Reati, questi due, commessi in concorso con la moglie Annunziata, i figli, e due nipoti ora ai domiciliari a Baranzate.

Al centro dell’indagine della procura di Napoli  c’è Giovanni Nuvoletta, figlio del boss defunto Lorenzo, a capo dell’unico clan napoletano federato con la mafia siciliana, quella corleonese. Un rapporto di affari e di scambi di favori cementato a Marano, cittadina satellite di Napoli e roccaforte della cosca a lungo la più potente della Campania, proprio su interessi convergenti nel traffico di droga.

La droga era il business delle attività illecite di Giovanni Nuvoletta, che reinvestiva in imprese lombarde, soprattutto del settore ristorazione, i profitti del narcotraffico. Nel Milanese si era trasferito con la famiglia il figlio del boss, e ai suoi rampolli e nipoti aveva intestato quote delle società di ristorazione e della produzione e commercio di prodotti caseari a Pogliano Milanese. Risultava in prima persona proprietario di uno stabilimento a Castel Volturno, nel Casertano, messo a disposizione del clan dei Casalesi per nascondere armi e latitanti, anche perché il gruppo dei Casalesi che fa capo a Francesco Bidognetti era uno dei suoi “clienti” delle partite di sostanze stupefacenti, così come i Mallardo di Giugliano e i Licciardi del quartiere di Secondigliano a Napoli.

L’inchiesta della Dda napoletana segnala anche la complicità di professionisti nell’annacquare la tracciabilità di trasferimento di beni da parte di Giovanni Nuvoletta, anche perché le operazioni sospette non sono mai state segnalate alle autorità competenti. Oltre la notifica del decreto di sequestro e dei provvedimenti restrittivi, eseguite anche perquisizioni nelle province di Milano e Caserta. Sigilli a 39 unità immobiliari, 13 auto, 8 moto, 8 complessi aziendali (tra cui un’azienda zootecnica con superficie di 93 ettari con 500 bufale da latte), quote di 8 società e numerosi conti correnti per un ammontare complessivo di 13 milioni di euro.