Ripascimento foce Ombrone

Concluso uno degli interventi più importanti a difesa della costa maremmana e dell’entroterra di Alberese, quello alla foce del fiume Ombrone. A Marina di Alberese, per verificare l’esito dei lavori è intervenuta, tra gli altri, anche l’assessore all’ambiente Anna Rita Bramerini. Insieme a lei il presidente del Consorzio di Bonifica Fabio Bellacchi, quello del Parco della Maremma Lucia Venturi ed il sindaco di Grosseto e presidente della Provincia Emilio Bonifazi.

“Faccio i miei complimenti – ha detto con soddisfazione l’assessore – al Consorzio di Bonifica e al Parco per questo intervento. La spiaggia oggi si è ampiamente ricostituita, ha retto alle violente mareggiate dello scorso inverno e di fronte all’argine si sono riformati ampi chiari che rappresentano un habitat importante per molte specie. Con il primo intervento era stato costruito un argine sulla sponda destra del fiume Ombrone, lungo circa 1.300 metri e parallelo alla linea di costa, ma arretrato di 150 metri rispetto alla foce. Nel novembre 2013 sono iniziati invece i lavori della seconda parte del progetto, con la realizzazione di quattro pennelli a terra, a protezione dell’argine, e di sei pennelli soffolti a mare per la stabilizzazione dell’area litorale; i lavori sono stati interrotti tra marzo e dicembre 2014 e ripresi e completati nel corso di questo inverno, con evidenti risultati positivi. Questa – ha concluso – è zona di enorme pregio e siamo davvero soddisfatti”.

Il progetto n° 20 denominato “Foce del fiume Ombrone” faceva parte del Programma di interventi prioritari di recupero e riequilibrio del litorale toscano, in base a una delibera approvata dalla giunta regionale nel 2003. A Marina di Alberese i lavori hanno riguardato tutta l’ala sinistra del delta dell’Ombrone, comprendendo la ricostituzione della spiaggia con 6 pennelli a mare di 250 metri e il rifacimento dell’argine a difesa di preesistenti opere di bonifica. In totale oltre 10 milioni di euro di investimento utilizzati per scongiurare il pericolo che l’erosione marina potesse mangiarsi in modo definitivo uno degli angoli più famosi e prestigiosi del Parco della Maremma, gioiello dell’offerta turistica locale.

“Qui il mare – ha spiegato il presidente del Consorzio Bonifica Fabio Bellacchi – era arrivato ormai a minacciare il piazzale di sosta delle auto e si era preso perfino un ristorante, completamente distrutto e ingoiato dall’avanzata delle acque salate. Le onde erano arrivate a portare via gli alberi più vicini al mare nella splendida pineta granducale, danneggiando anche le vecchie opere idrauliche e di bonifica. Il progetto, dopo aver superato le verifiche di compatibilità ambientale, è stato oggetto di un accordo di programma e infine è stato realizzato in più stralci, utilizzando risorse messe a disposizione dalla Regione anche attraverso un POR e il Consorzio di Bonifica è stato il soggetto attuatore dell’intervento”.

“Il fenomeno erosivo – ha commentato il presidente del Parco della Maremma Lucia Venturi – oltre a far scomparire gran parte del litorale, che rappresenta un’importante attrazione turistica, aveva progressivamente incrementato le problematiche connesse all’ingresso di acqua salata nella zona pinetata, con danni incalcolabili sull’habitat retrodunale. Da qui la necessità di attuare un intervento di stabilizzazione della costa e di difesa della foce del fiume Ombrone. Oggi i risultati del monitoraggio delle specie e degli habitat interessati dalle opere realizzate ci indicano che non solo abbiamo risolto il problema erosione ma che l’intero ecosistema ha risposto positivamente”.

“Da questi lavori – ha infine detto il sindaco di Grosseto e presidente della Provincia Emilio Bonifazi – ne guadagna l’ambiente, l’integrità dell’area parco e anche il turismo. Strappare al mare e soprattutto al sale una delle nostre spiagge più belle e delle pinete più preziose era infatti un obiettivo indifferibile. Era una scelta obbligata, ma non per questo semplice. In Maremma l’abbiamo portata avanti grazie ad uno sforzo finanziario imponente della Regione e al lavoro qualificato del Consorzio Bonifica. Oggi, qui, ci troviamo di fronte alle ‘grandi opere’ che ci piacciono, quelle che non mettono a rischio ma che salvano e riqualificano. La Toscana è in questo da sempre un passo avanti a tutti gli altri e l’evento di oggi non fa che confermarlo”.