Omicidio suicidio a Pordenone le vittime sono Teresa Costanza e Trifone Ragone

Al posto di guida della Suzuki Alto di colore bianco, con la testa accasciata a sinistra, sul finestrino dell’auto rotto, Teresa Costanza, nata ad Agrigento il 19 febbraio 1985 e residente a San Donato Milanese. Sul sedile del passeggero, il compagno, supino, proprietario dell’auto, Trifone Ragone, nato a Monopoli il 13 novembre 1986, residente ad Adelfia. Lui, militare in servizio alla caserma dell’Ariete di Cordenons; lei, bocconiana e subagente della compagnia Zurich cittadina; erano fidanzati dal dicembre 2013 e convivevano da poco più di un anno. Tra loro, secondo gli amici, non vi erano dissapori.

Illuminato a giorno il parcheggio nord del palasport, all’incrocio tra via Interna e via Amendola. In mezzo alle auto parcheggiate è maturato il delitto. La pistola usata è una calibro 7.65 di uso civile e non militare. Sono stati sparati quattro colpi, sui sette disponibili; a terra, sul parcheggio, rinvenuti due bossoli. I due giovani sono morti sul colpo. Determinanti, per escludere o confermare l’eventualità di un duplice omicidio o di un omicidio-suicidio, saranno le radiografie e la ricostruzione della traiettoria dei proiettili.

Da quanto si è appreso la coppia viveva a Pordenone da un paio d’anni. L’uomo era noto negli ambienti della pesistica dove aveva ottenuto anche qualche risultato in campo agonistico. Un paio d’anni fa, aveva anche vinto la selezione di Lignano del concorso di “Mister Friuli Venezia Giulia”.

Potrebbe essere un omicidio-suicidio, secondo gli investigatori, scaturito forse da motivi passionali, la pista investigativa privilegiata per spiegare la morte della coppia in auto nel parcheggio del palazzetto dello sport di Pordenone. I due, un uomo e una donna, erano entrambi originari del Sud. L’allarme è stato dato da un istruttore di judo che, uscendo dal palazzetto, ha notato la vettura i vetri in frantumi e i due corpi all’interno.