La Valle d’Aosta festeggia il bicentenario della nascita di Don Bosco

La Biblioteca regionale Bruno Salvadori di Aosta era gremita, venerdì 27 febbraio, per l’inaugurazione della mostra intitolata La società dell’allegria, l’oratorio di Don Bosco – Questa è la mia casa. L’evento faceva parte delle manifestazioni organizzate nel bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco, il cui pensiero educativo conserva una sorprendente modernità.

Don Francesco Motto, Direttore dell’Istituto storico salesiano di Roma

È sempre moderno perché il suo sistema si può applicare anche oggi, ovviamente ammodernando alcune intuizioni che ha avuto 200 anni fa. Quindi è un personaggio antico che ha avuto intuizioni ancora attuali.

Una teoria pedagogica destinata ai bambini come agli adolescenti, che deve essere applicata con serenità dagli educatori per generare serenità negli educandi. E anche i divieti sono educativi.

Suor Piera Ruffinatto, Direttrice dell’Istituto di metodologia pedagogica presso la pontificia Università di scienze dell’educazione Auxilium di Roma

Oggi siamo un po’ nella crisi del no perché sembra che provocare una piccola frustrazione al bambino possa essere qualcosa di deleterio. Invece no. Proprio questa capacità di combinare insieme l’amore e la forza, l’autorevolezza e la dolcezza, è il segreto che rende Don Bosco sempre attuale.

Gli istituti salesiani sono numerosi, in Valle d’Aosta. Una regione nella quale hanno avuto modo di operare, soprattutto a favore dei più deboli.

Augusto Rollandin, Presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta

E hanno sempre saputo, proprio dalle persone più deboli, far emergere delle persone di grande spessore e soprattutto di grande dirittura morale. Quindi, per noi, questo è il successo di Don Bosco. Il successo del suo insegnamento, del suo sorriso, del suo saper prendere i giovani e soprattutto di guardare lontano senza mai essere negativi, anche di fronte alle esperienze più difficili. Questo ci dice anche che l’esperienza fatta con le scuole di Don Bosco, con le scuole private, èstata molto motivante e positiva per la Valle d’Aosta in questi anni. E credo che si possa continuare, con la garanzia di poter avere gli stessi risultati.

La mostra potrà essere visitata sino all’11 marzo e la serata di presentazione si è conclusa con un convegno sul tema:Don Bosco ieri e oggi, al quale ha partecipato anche il vescovo di Aosta, sottolineando il bisogno di essere accoglienti.

Monsignor Franco Lovignana, Vescovo di Aosta

L’attenzione è posta sulle persone e sulla loro accoglienza, così come sono, non per rimanere semplicemente lì ma per farle crescere dal di dentro, per poter esprimere ogni potenzialità che una persona porta dentro. Io credo che questo siaun messaggio che vale per la chiesa, oggi, e vale anche per la società, che avrebbe bisogno di più attenzione e piùaccoglienza verso i giovani.

Le celebrazioni del bicentenario prevedono anche, sabato 7 marzo al Teatro Giacosa di Aosta, uno spettacolo musicale dal titolo Al tempo di Giò, sulla figura di Don Bosco e ispirato al libro del Santo Il giovane provveduto, messo in scena dai giovani salesiani del Post Noviziato di Nave (Brescia).