Orizzonti del Novecento, si comincia con Vittorio Sgarbi

Terza edizione consecutiva per Orizzonti del Novecento, apprezzato ciclo di conferenze sulle arti del XX secolo messo a punto dall’istituto Nicola Zabaglia (una delle scuole di arti e mestieri di Roma Capitale). Tema di quest’anno,Figurazione e astrazione. Giovedì 26 febbraio il primo incontro, come tutti i successivi alle 16.30 nella sala conferenze dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte (INASA), in piazza San Marco 49. Protagonista è Vittorio Sgarbi, con una comunicazione che da il la al filo conduttore del ciclo. Titolo dell’intervento di Sgarbi, Astrazione – Figurazione nell’arte del Novecento.

Quest’anno, dunque, Orizzonti tocca la dimensione forse più peculiare dell’arte del Secolo Breve, appunto l’emergere e codificarsi dell’astrazione come linea maestra della figurazione. Un fatto che – osservano i curatori del ciclo – non è un’esclusiva del ‘900 (“realismo e astrazione sono due modi diversi di concepire la forma e la sostanza dell’espressione artistica, che si sono sempre manifestati prevalendo ora l’uno ora l’altro”) ma che in quel secolo, trovando oltre tutto conferme forti nel pensiero filosofico-scientifico, assurge allo status d’una dirompente ridefinizione dell’arte stessa, del suo ruolo e più in generale – per dirla con Ernst Cassirer – delle “forme simboliche”. Il che si determina in particolare nel primo decennio del Novecento quando il fenomeno affiora, scompare e riaffiora simultaneamente, con diversi approcci e diverse modalità, in più parti d’Europa. E su questa fase in particolare fanno centro le conferenze di Orizzonti 2015.

Dopo Sgarbi arriveranno Luca Zevi e Massimo Catalani, Marco Tonelli e Giuseppe Appella, Michele Rak e Giovanni Papi, Carlo Belli e Fabrizio Crisafulli. A conclusione (giugno 2015), una mostra-concorso di scultura e disegno ambientale. Tutti gli incontri, a cadenza mensile tranne che a maggio quando ne sono in programma due, sono a ingresso libero fino ad esaurimento posti.