Cosa un trader non deve fare

Figura assai diffusa nel panorama economico, il trader è oggi un’attività sempre più diffusa. Tutti ne parlano, tutti provano ad addentrarsi all’interno del settore finanziario online: ma chi è veramente il trader? E soprattutto di cosa si occupa?

Esso rappresenta un operatore finanziario che, attraverso una serie di strumenti online quali il calendario economico, svolge attività di compravendita di obbligazioni, titoli ed azioni. In genere, un trader può distinguersi in: professionista, piccolo investitore o speculatore (ovvero colui che effettua speculazioni finanziarie).

Coloro che sono agli esordi devono tenere a mente alcuni principi di fondamentale importanza per l’attività e soprattutto per risultare vincenti. Due sono gli errori più frequenti che si commettono: l’overtrading e la sottocapitolizzazione. Quest’ultimi possono essere raggirati attraverso una più che buona informazione sul mercato Forex e sulle piattaforme di gestione grazie a demo gratuite.

Nello specifico, per overtrading ci si riferisce all’apertura di una posizione molto vasta costituita da più lotti per ricevere il maggior guadagno possibile. Esso può significare e valere la perdita di ingenti somme, tale per cui si investe tutto il capitale. L’errore si verifica per lo più per la mancanza di una conoscenza approfondita nel gestire il proprio capitale, ovvero quella pratica definita “money management”.

Per sottocapitolizzazione s’intende, invece, la possibilità di avere a disposizione un capitale insufficiente per l’attività finanziaria: sono in numerosi coloro che cadono in questa trappola, soprattutto se sono alle prime armi. L’errore principale consiste nell’impiegare tutto il denaro a disposizione nel corso della prima settimana o del primo mese. Ciò che viene meno all’inizio è in sostanza la gestione del rischio, la più importante, per la quale in molti sostengono che possa essere raggirata proprio con una liquidità minore sul conto finanziario.

Difatti, una sottocapitalizzazione e dunque una disponibilità ristretta sul conto aumentano il rischio di perdite e che le stesse rappresentino un danno più invasivo.

L’equilibrio tra le due risiede nell’avere un capitale maggiore servirebbe ad essere forniti della giusta flessibilità per seguire il mercato finanziario.