L’Egrib darà più poltrone che acqua

“Dell’Acquedotto pugliese si è sempre detto di un ente che ‘ha dato più da mangiare che da bere’. Non vorremmo che del nuovo Ente lucano (Egrib) si debba dire che ‘darà più poltrone che acqua’”. E’ il commento di Michele Napoli, capogruppo del Pdl – Forza Italia in Consiglio regionale, per il quale “come sempre la fretta fa brutti scherzi e il ddl della Giunta al di là del principio più che condivisibile di ‘pianificazione dell’asset acqua’ non indica il percorso sempre più necessario di riordino degli enti strumentali e di gestione delle risorse idriche. E’ da settimane che si leggono servizi giornalistici sul ‘toto-nomine’ per Acquedotto lucano e, a cascata, per l’Eipli e l’Autorità di Bacino, in attesa di conoscere il futuro di Acqua spa. Anche i programmi di riorganizzazione e rilancio dei Consorzi di Bonifica si sono fermati alla nomina del commissario unico per aggregare, solo formalmente, i tre Consorzi, sempre alle prese con debiti pesanti accumulati negli anni”.

“Inoltre – aggiunge l’esponente di Forza Italia – non sfugga l’obiettivo centrale che la Giunta regionale intende dare all’Egrib, quello di regolare i rapporti con la Regione Puglia che è la Regione che riceve in massima parte le risorse idriche lucane per scopi agricolo, civile ed industriale. Ebbene, la denuncia del Gruppo del Pdl – Forza Italia rilanciata in occasione della legge di stabilità 2015 relativa alla forte inadempienza della Regione Puglia che deve circa 75 milioni di euro alla nostra Regione è stata lasciata cadere. Sono trascorsi più di tre anni (era il 29 settembre 2011) quando l’allora presidente De Filippo – continua Napoli – in una lunga comunicazione al Consiglio illustrò la strategia del Governo regionale lucano in attuazione dall’Accordo di programma tra la Regione Basilicata, la Regione Puglia e il Ministero dei Lavori Pubblici (ex art. 17 della legge 36/94), sottoscritto a Roma nel lontano 1999, finalizzato alla regolamentazione dei processi di pianificazione e gestione delle risorse idriche condivise tra le due Regioni, che rappresenta uno dei primissimi esempi di federalismo solidale con riferimento alla risorsa idrica, con cui la Basilicata fornì un mirabile esempio della capacità di contemperare le proprie esigenze con gli interessi dei territori vicini. Dopo i buoni propositi, nonostante i ripetuti impegni ad incassare, non abbiamo ancora notizie su come stanno effettivamente le cose, sottovalutando i benefici per le casse regionali e l’occupazione che ne deriverebbe per l’attuazione dei programmi di salvaguardia e tutela di sorgenti, dighe ed invasi, l’ammodernamento delle reti e condotte”.

Per il capogruppo del Pdl – Fi “non secondario è il ruolo che si intende attribuire all’Eipli, al quale la Giunta lucana come i partiti del centrosinistra sembrano mostrare interesse solo per le nomine da effettuare invece di accelerare il processo di riforma degli enti che a vario titolo si occupano nella nostra regione della gestione dell’acqua, sia ad uso potabile che irriguo ed industriale, riconoscendo, una volta per tutte, le importanti funzioni che esercita da molto tempo l’Ente Irrigazione di Puglia e Lucania che non può in alcun modo essere superato, come hanno tentato di fare inutilmente nel recente passato i governatori lucani e pugliese, perché gestisce importanti impianti idrici e per la programmazione e ultimazione di rilevanti opere degli schemi idrici del Sud. E’ piuttosto il ruolo di Acqua spa – afferma Napoli – che non è affatto chiaro e che si vuole tenere in vita come strumento di potere”.