Casartigiani, senza Pmi settore non c’è sviluppo locale diffuso

“Avrà pure un significato il fatto che le previsioni Unioncamere per il primo trimestre 2015 in Basilicata indicano che le assunzioni si concentreranno per il 54% nel settore dei servizi e per il 72% nelle imprese con meno di 50 dipendenti”. E’ quanto sostiene Ciro Spera, presidente Casartigiani Potenza che aderisce a Rete Imprese Italia. “Nello specifico il 22% di assunzioni da parte delle pmi che operano nei servizi alle imprese, il 10% nel turismo-ristorazione, l’8% nei servizi alle persone – aggiunge – dovrebbero convincere a non pensare solo ed esclusivamente ai nuovi programmi industriali Fca nell’area di Melfi perché senza le imprese artigiane non c’è sviluppo locale diffuso su tutto il territorio regionale”.

Secondo il presidente di Casartigiani, «semplificare, aumentare l’efficienza, ridurre i costi della macchina pubblica per liberare risorse in grado di favorire lo sviluppo del territorio anche attraverso le piccole imprese, è un processo non più rimandabile per tornare a crescere e creare occupazione. Si è certamente aperto un processo politico ed economico in cui anche i territori possono giocare un ruolo fondamentale, a patto che tutti gli attori socio-economici si predispongano positivamente, cercando tutti di ripensare la propria presenza in termini costruttivi e propositivi. Dunque le dinamiche del mercato, impongono alle imprese un diverso e rinnovato modo di competere, per questo intendiamo sostenere il grande sforzo che molte imprese stanno facendo, cercando attraverso processi di aggregazione come le reti ed i consorzi, di favorire un’offerta all’altezza della qualità e dell’efficienza. Ma questi sforzi rischiano di risultare vani se la politica non costruisce percorsi certi nei quali rigore e regole certe siano capaci di garantire la competizione anche per le piccole imprese.

Anche la politica della Comunità Europea attraverso lo SMALL BUSINNES ACT, ha indicato alle autonomie territoriali di costruire percorsi facilitatori per le piccole imprese. Un segnale forte che va raccolto e perseguito con tenacia nel confronto territoriale. L’obiettivo che si è posta l’organizzazione è che quanto indicato dall’Unione Europea trovi la massima attuazione nei processi politici ed economici della nostra Regione a partire già dal nuovo anno.

Non sottovalutiamo: la grave situazione economica, che perdura da oltre un decennio sta mettendo a dura prova un tessuto produttivo, come quello della piccola impresa, che non riesce da solo a trovare spiragli di ripresa e soprattutto una chiara prospettiva di recupero di competitività. C’è bisogno di riforme profonde, capaci di incidere sensibilmente sul tessuto politico ed economico, ma questo non può prescindere da politiche attive capaci, fin da subito, di sostenere la competizione delle piccole imprese, incidendo profondamente in campo fiscale, creditizio, burocratico e sul costo del lavoro. Dentro questi processi devono entrare anche le istituzioni locali, favorendo le imprese ed il mercato privato, con la consapevolezza che solo attraverso una politica di sostegno delle imprese private può essere garanzia di sviluppo, creazione di valore e di occupazione».