O’ Scià
O’SCIA’ Di Vincenzo Calafiore Potremmo usarlo “ O’scià” per dire ti amo, oppure ti voglio bene, o semplicemente ciao; una parola piccola che riempie gli occhi e il cuore di cose tutte inerenti all’amore, è emozionante. Ma ne esiste un’altra, stessa lunghezza d’onda, stessa brevità, ma dal significato completamente diverso “ SHOA’ “ che significa memoria o per non dimenticare, parola che costringe l’alzarsi in piedi e chinarsi in segno di saluto, di rispetto, a posare la mano sul cuore per un’eterna fratellanza. “ SHOA’ “ è figlia di tante madri di cui vale la pena ricordarne alcuni nomi che hanno tutti assieme riscritto la storia dell’umanità intera, e hanno portato a sedere allo stesso tavolo tutte le lingue delle etnie che popolano questo pianeta blu, vincitori e vinti, stupidità e intelligenza: Nome Stato Tipo Operatività Prigionieri Vittime Sottocampi Web Arbeitsdorf Germania Campo di lavoro 8 aprile 1942 11 ottobre 1942 min. 600 Auschwitz[2] Polonia Campo di concentramento, sterminio e lavoro 20 maggio 1940 27 gennaio 1945 400.000[3] 1.100.000[3] lista [1] Bardufoss Norvegia Campo di concentramento marzo 1944 – ? 800 250 Bełżec Polonia Campo di sterminio marzo 1942 giugno 1943 [4] 434.508 – 600.000[5] [2] Berg Norvegia Campo di transito ottobre 1942 – ? 842 Bergen-Belsen Germania Campo di raggruppamento aprile 1943 15 aprile 1945 > 63.000[6] [3] Bolzano Italia Campo di transito luglio 1944 aprile 1945 11.116[7] > 60[8] [4] Bredtvet Norvegia Campo di concentramento Breendonk Belgio Campo di prigionia e di lavoro 20 settembre 1940 settembre 1944 min. 3.532 min. 391 [5] Breitenau Germania Campo di lavoro giugno 1933 marzo 1934 e 1940 1945 470-8.500 [6] Buchenwald Germania Campo di lavoro luglio 1937 aprile 1945 238.980 – 250.000[9] 34.375 – 60.000[9] lista [7] Chełmno Polonia Campo di sterminio dicembre 1941 aprile 1943 poi aprile 1944 gennaio 1945 [4] 184.300[10] – 350.000[11] Dachau Germania Campo di lavoro marzo 1933 aprile 1945 > 206.206[12] > 31.951[13] lista [8] Falstad Norvegia Campo di prigionia dicembre 1941 maggio 1945 ? min. 200 [9] [10] Flossenbürg Germania Campo di lavoro maggio 1938 aprile 1945 96.000[14] 30.000[15] – 74.000[16] lista [11] Fossoli Italia Campo di transito gennaio 1944 agosto 1944 5.000[17] 67[18] [12] Fullen Germania Campo di prigionia 23 settembre 1943 29 giugno 1945 872 [13] Grini Norvegia Campo di prigionia dicembre 1941 maggio 1945 20.000 Gross-Rosen Polonia Campo di lavoro agosto 1940 febbraio 1945 125.000 40.000 lista [14] Herzogenbusch Paesi Bassi Campo di prigionia e di transito 1943 – estate 1944 [15] Hinzert Germania Campo di raggruppamento luglio 1940 marzo 1945 14.000 min. 302 [16] Jasenovac Croazia Campo di sterminio agosto 1941 aprile 1945 [4] 700.000 [17] Kaufering/Landsberg Germania Campo di lavoro giugno 1943 aprile 1945 30.000 min.14.500 [18] Kaunas (Kauen) Lituania Ghetto e campo di internamento Prawienischken [19] Klooga Estonia sottocampo del campo di concentramento di Vaivara estate 1943 28 settembre 1944 ca. 2.400 Langenstein-Zwieberge Germania sottocampo del campo di concentramento di Buchenwald aprile 1944 aprile 1945 5.000 2.000 Le Vernet Francia Campo di internamento 1939 – 1944 Leopoli (L’viv) Ucraina Campo di lavoro e di sterminio settembre 1941 novembre 1943 Majdanek (KZ Lublin) Polonia Campo di sterminio luglio 1941 luglio 1944 [4] min. 200.000 [20] Malchow Germania inverno 1943 8 maggio 1945 Maly Trostenets Bielorussia Campo di sterminio luglio 1941 giugno 1944 [4] 200.000-500.000 Mauthausen-Gusen Austria Campo di lavoro e di sterminio agosto 1938 maggio 1945 195.000 min. 95.000 lista [21] Mittelbau-Dora Germania Campo di lavoro settembre 1943 aprile 1945 60.000 min. 20.000 lista [22] Natzweiler-Struthof Francia Campo di lavoro maggio 1941 settembre 1944 40.000 25.000 lista [23] Neuengamme Germania Campo di lavoro 13 dicembre 1938 4 maggio 1945 106.000 55.000 lista [24] Niederhagen Germania Campo di prigionia e di lavoro settembre 1941 inizio 1943 3.900 1.285 [25] Oranienburg (vediSachsenhausen) Germania Campo di raggruppamento marzo 1933 luglio 1934 3.000 min. 16 [26] Osthofen Germania Campo di raggruppamento marzo 1933 luglio 1934 Plaszów Polonia Campo di lavoro dicembre 1942 gennaio 1945 min. 150.000 min. 9.000 lista [27] Ravensbrück Germania Campo di lavoro maggio 1939 aprile 1945 150.000 min. 90.000 lista [28] Riga-Kaiserwald(Mežaparks) Lettonia Campo di lavoro 1942 – 6 agosto 1944 20.000? 16, incl. Eleja-Meitenes [29] Risiera di San Sabba(Trieste) Italia Campo di detenzione settembre 1943 29 aprile 1945 25.000 5.000 [30] Sachsenhausen Germania Campo di lavoro luglio 1936 aprile 1945 min. 200.000 100.000 lista [31] Sobibór Polonia Campo di sterminio maggio 1942 ottobre 1943 [4] 250.000 Stutthof Polonia Campo di lavoro (1939-1942); campo di concentramento (1942-1945) settembre 1939 maggio 1945 110.000 65.000 lista [32] Lager Sylt (Alderney) Isole del Canale Campo di lavoro marzo 1943 giugno 1944 1.000? 460 [33] Theresienstadt Repubblica Ceca Ghetto e campo di transito novembre 1941 maggio 1945 140.000 35.000 [34] Treblinka Polonia Campo di sterminio luglio 1942 novembre 1943 [4] min. 800.000 Vaivara Estonia 15 settembre 1943 29 febbraio 1944 22 (27?) incluso quello di Klooga [35] Varsavia Polonia Campo di lavoro e di sterminio 1942 – 1944 > 40.000 > 200.000 Westerbork Paesi Bassi Campo di raggruppamento ottobre 1939 aprile 1945 102.000 [36] Il termine campo di concentramento è stato usato inizialmente per descrivere campi costruiti dal Regno Unito nella seconda guerra boera in Sudafrica. Ma ancora prima dagli americani durante la lunghissima guerra “ razziale” tra bianchi e neri, tuttavia, il termine ha perduto molto del suo significato originale dopo la scoperta dei campi di concentramento nazisti e da allora il suo significato preciso è stato quello di luogo di patimenti e sofferenza, lavoro forzato e, soprattutto, di morte. Per i campi di sterminio (in lingua tedesca: Vernichtungslager) non si può parlare di numero di prigionieri internati perché erano concepiti per l’immediata eliminazione dei deportati. Solo piccole percentuali di prigionieri venivano selezionati all’arrivo per servire nei Sonderkommandos, adibiti al funzionamento delle camere a gas e dei forni crematori. Queste speciali unità di lavoro venivano periodicamente sterminate a loro volta per preservare il segreto circa operazioni in corso. Il comandante del lager Hans Bothmann riferisce ad un altro ufficiale nazionalsocialista nell’estate del 1942 parlando di 250.000 corpi già sepolti e altri 100.000 da seppellire a breve. Un numero comunemente accettato si aggira sui 300.000- 340.000 morti Il dato è desunto dai registri ufficiali del campo durante i suoi 12 anni di esistenza. Bisogna però tenere conto che negli ultimi caotici mesi del conflitto molti deportati, trasferiti da altri campi, vennero internati a Dachau senza essere registrati regolarmente. La tabella – basata su stime molto approssimative – tende a far rientrare nei morti dei campi di sterminio anche le centinaia di migliaia di ebrei uccisi nelle città e nei villaggi di Polonia, Ucraina, Bielorussia, Russia, i morti del ghetto di Varsavia e altri. Questo significherebbe far salire il conto delle vittime dello sterminio a 7-8 milioni, il doppio di quanto si calcolava fino al 1963. Il totale delle vittime riportate ammonta a circa 6 milioni di morti dal 1933 al 1945 (la somma dei dati qui sopra riportati, tenuto conto delle note, dà 5.919.482). Queste morti sono concentrate per la stragrande maggioranza dal 1939 al 1945; infatti se si contano le vittime dei campi già attivi prima del 1939 si arriva “solo” a 370.000 (ed è anche da notare che questa è una cifra totale, che riguarda strutture attive ad esempio dal 1933 al 1945: nella cifra in sé non c’è indicazione se queste vittime siano state uccise prima del 1939 o dopo). MA l’intero significato di questa immensa parola rosso sangue “ SHOA’ “ sta racchiuso in un’altra conseguente parola “ STUPIDITA’ “ A tal proposito Albert Einstein ebbe a dire: « Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana. Della prima non sono sicuro. » Il termine “stupidità” ha due accezioni distinte: una vede una condizione d’incapacità o insensibilità, indotta da meraviglia, sorpresa; l’altra una condizione duratura, come dire un handicap. Generalmente “stupidità” indica “incapacità” e “carenza”, sul piano materiale e su quello morale. Carlo M. Cipolla definisce lo stupido come “una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita”. Basta guardare quel che oggi accade ancora: La bestia umana non sarà mai sazia di sangue e si continuerà in nome di una religione, di una presunta libertà, di una presunta indipendenza ad uccidere cambiando semplicemente il metodo, oggi si uccide con la supremazia economica ( il potere delle banche) e con i coltelli sgozzando persone come agnelli pasquali. O’SCIA’ !!