Milano, approvato il nuovo regolamento dei Servizi funebri e cimiteriali

Il Consiglio comunale ha approvato, con 26 voti favorevoli, nessun contrario e 8 astenuti, la delibera sul Regolamento dei servizi funebri e cimiteriali del Comune di Milano. Il nuovo Regolamento dà la possibilità di scegliere il cimitero più comodo e vicino a casa, stessa sepoltura di famiglia o celletta anche per le coppie di fatto, ingresso consentito in bicicletta o accompagnati dal fedele amico a quattro zampe per far visita ai propri cari. E ancora: concessioni di colombari e cellette di durata non più fissa ma variabile e sanzioni più chiare per chi non rispetta la sacralità del luogo.

La definizione del nuovo regolamento di 34 articoli nasce dalla necessità di adeguare i contenuti della precedente versione, datata 2007, al rispetto delle vigenti norme in materia di polizia mortuaria, nonché colmare le numerose lacune e difficoltà interpretative del vecchio regolamento, adattandole alle nuove esigenze dei cittadini e degli addetti ai lavori.

Novità principale la cancellazione delle circoscrizioni cimiteriali, che imponevano la tumulazione o l’inumazione in base all’ultima residenza del defunto. Da oggi infatti i cittadini potranno scegliere liberamente il cimitero più comodo o vicino a casa, compatibilmente con la disponibilità delle singole strutture: in questo modo non sarà più necessario presentare richiesta di deroga (circa un migliaio all’anno) sulla base di svariate motivazioni, con conseguente semplificazione delle procedure. Cambiano anche i termini di concessione di colombari e tombe per i quali si potrà scegliere tra 30 o 40 anni e non più solo 40 anni. Allo stesso modo per le cellette dei resti e delle ceneri si potrà scegliere tra concessioni di 20 o 30 anni e non più solo di 30.

Per adeguare anche i cimiteri alle evoluzioni della società e del concetto stesso di coppia, è stato riconosciuto l’utilizzo delle sepolture di famiglia, dei colombari e delle cellette non solo da parte dei parenti e consanguinei, ma anche da parte delle persone iscritte al registro delle Unioni Civili di recente costituzione a Milano. Cimiteri accessibili non solo a piedi ma anche con mezzi sostenibili, come biciclette, segway o monopattini elettrici. Entrata consentita anche agli amici a quattro zampe se tenuti al guinzaglio e piccoli animali d’affezione purché condotti con sé nell’apposito trasportino. Potranno entrare anche i cani di taglia media e grossa al guinzaglio e con la museruola. Sarà cura del proprietario adottare tutte le opportune cautele per non arrecare disturbo ai visitatori ed evitare eventuali deiezioni.

Nuove regole anche per le imprese del settore funebre e cimiteriale che saranno chiamate a garantire ai cittadini una maggiore informazione e trasparenza sui servizi erogati e sui loro costi, attraverso l’adesione a un codice comportamentale. Identificate e rese più chiare anche le sanzioni per tutti quei comportamenti di visitatori e operatori non consoni alla sacralità del luogo, con ammende che variano da un minimo di 25 euro per chi, ad esempio, getta i fiori fuori dai cestini, cammina fuori dai vialetti e calpesta o si siede sulle tombe, fino a un massimo di 500 euro nei casi quali occupazione di aree cimiteriali senza permesso o scarico di macerie.

Inoltre, per incentivare la valorizzazione dei cimiteri quali luoghi di interesse storico, culturale, architettonico e di aggregazione per la cittadinanza, sulla scia di quanto sta già avvenendo per il Cimitero Monumentale vero è proprio museo a cielo aperto, sarà possibile anche nelle altre strutture la realizzazione di eventi culturali, musicali e teatrali. Per il Monumentale, inoltre, è stata identificata la possibilità d’introdurre un biglietto d’ingresso per l’accesso al futuro Museo del Monumentale da parte delle comitive di turisti.

Ridefiniti infine anche i termini per la tumulazione dei benemeriti nel Famedio cittadino. Dovrà infatti trascorrere almeno un anno dal decesso per riposare tra i protagonisti della storia della città. Sarà la Giunta a concedere quest’onore, previo consenso di almeno i quattro quinti del Consiglio comunale.