Musei Capitolini, in esposizione Marsia, il satiro che aveva osato sfidare Apollo

MarsiaAi Musei Capitolini è possibile ammirare, fino al 1 febbraio 2015, la statua di Marsia, ultima tra le pregevoli sculture rinvenute nel Parco degli Acquedotti, presso la cosiddetta Villa delle Vignacce, nel corso di indagini archeologiche iniziate nel 2009 dalla Sovrintendenza Capitolina in convenzione con l’American Institute for Roman Culture. La statua – restaurata dal Consorzio Conart, sotto la direzione tecnico-scientifica della Sovrintendenza Capitolina, presso il laboratorio della Centrale Montemartini e nelle cui sale è prevista la collocazione definitiva della scultura – è ora in mostra in Campidoglio, accanto al Marsia degli Horti di Mecenate nel Palazzo dei Conservatori. L’allestimento espositivo temporaneo offre ai visitatori l’opportunità di vedere affiancate due opere diverse per datazione e luogo di origine, ma legate da affinità iconografica. La statua, ritrovata adagiata sul pavimento a mosaico di un piccolo ambiente, ricoperta da uno strato di terra sabbiosa mista a detriti con numerosi frammenti di marmo, è in prezioso marmo policromo e raffigura il satiro nel momento del supplizio quando, appeso all’albero, subisce la feroce punizione inflittagli da Apollo, vincitore della gara musicale nella quale il superbo Marsia ha osato sfidare il dio. Poter ammirare, oggi, produzioni artistiche dell’antichità di tale spessore, è stato reso possibile grazie a finanziamenti privati derivanti dalla messa a reddito per interventi di valorizzazione con i quali l’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina ha potuto realizzare il restauro e l’allestimento (25.000 euro) di questo nuovo “monumento alla superbia punita”.