Vicenza, con l’alta velocità arriva il filobus in 12 minuti dalla fiera al tribunale

ebusVelocità – fermate comprese – che passa da 18,8 chilometri a 27,3 chilometri all’ora, pari a un aumento del 45%; durata del viaggio inferiore del 32%; passeggeri della fascia di punta che da 8189 diventano 9889. Sono questi alcuni degli importanti benefici generati dal filobus elettrico che, per un costo complessivo di circa 36 milioni di euro, di cui 24 per opere civili e veicoli, è parte integrante dello studio di fattibilità dell’alta velocità-alta capacità di Vicenza. “Si tratta – ha detto l’assessore alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Marco Dalla Pozza – di un progetto che cambia in modo radicale le prospettive della mobilità urbana, sommando vantaggi indiscutibili per l’utenza a passi avanti decisivi per l’ambiente. Come l’alta velocità sposterà uomini e merci dalla gomma al ferro, così il filobus ad alta tecnologia sposterà le persone dall’auto privata al mezzo pubblico, con la prospettiva di portare immediatamente dal 70 al 60% il traffico privato cittadino, e di ridurlo ulteriormente fino al 50% a favore del tpl e della mobilità ciclabile”.

L’intero piano urbano della mobilità, del resto, si è sviluppato attorno al principio di tre lam, linee ad alta mobilità, il cui asse forte sarà proprio quello ovest – est del filobus che rientra tra le infrastrutture funzionali al nodo vicentino dell’alta velocità – alta capacità perché collega rapidamente la città alle due nuove stazioni della zona fiera e del tribunale.

In tutto saranno 14 i chilometri, sette per ognuna delle due direzioni di marcia, che ogni dieci minuti saranno percorsi da mezzi elettrici silenziosi e altamente confortevoli che in soli 12 minuti collegheranno la stazione della fiera a quella del tribunale passando per il centro (viale San Lazzaro, viale Verona, corso Santi Felice e Fortunato, piazzale De Gasperi, viale Roma, viale Venezia, viale del Risorgimento, via Ettore Gallo) e arriveranno fino a piazza Matteotti percorrendo via Bassano, viale Trissino, viale Margherita, un nuovo ponte sul Bacchiglione e viale Giuriolo. I mezzi viaggeranno per il 70% su corsie totalmente dedicate e per il 30% in sede promiscua, ma agevolati da dispositivi come semafori pronti a scattare anche in rotatoria per dare la precedenza al trasporto pubblico e spire che regolano l’accostamento alle fermate con pedane a raso per favorire e velocizzare l’accesso dell’utenza. Senza contare che in caso di problemi lungo il percorso, il filobus potrà immediatamente staccarsi dalla rete elettrica e proseguire su gomma. “Un risultato – ha sottolineato l’assessore Dalla Pozza – che si raggiunge perché il progetto è stato inserito in una visione complessiva della mobilità cittadina, dove la nuova gronda sud serve anche ad abbattere del 50 per cento il traffico privato che ora attraversa viale San Lazzaro, viale Verona e corso San Felice”.

E già si pensa all’ampliamento della rete, con un’estensione a est fino a viale della Pace, a nord verso viale Cricoli a servizio dell’ospedale e verso Ospedaletto lungo la direttrice oggi servita dalla linea 5 e a ovest verso i Comuni contermini, nell’ottica di Vicenza capoluogo metropolitano di un’area vasta.

Nessun dubbio, infine, sulla scelta del filobus elettrico rispetto al tram su rotaie: “Abbiamo eseguito approfondite analisi comparative – ha detto l’assessore – che hanno dimostrato come non solo sul fronte del forte impatto generato dalle rotaie che richiedono lo spostamento dei sottoservizi e un maggior numero di infrastrutture, ma anche nel rapporto tra costi e capacità di trasporto il filobus risulta il mezzo che più si adatta alle caratteristiche della nostra città”.