Hotel Manin, un gioiello della tradizione italiana a Milano

Con l’inizio dell’EXPO 2015, Milano avrà i riflettori puntati e dovrà dimostrare l’efficienza in merito a intrattenimento, ricettività, e organizzazione. Il punto focale della riuscita della manifestazione sarà l’accoglienza dei turisti anche in termini di ospitalità. Da sempre Milano è al centro di interessi internazionali che hanno fatto sviluppare un’offerta di hotel di grande livello, tra questi si distingue l’Hotel Manin.

La storia di questo hotel a Milano risale al XIX secolo, infatti alcuni documenti dell’epoca parlano di una casa sita in contrada della Cavalchina ( ora via Manin ) data “in affitto per uso albergo”. Successivamente, nel 1904 la famiglia Colombo ne assume la gestione dando vita ad un’unione Colombo-Manin che dura ancora ai nostri giorni, passando per ben quattro generazioni.

Abbiamo intervistato Davide Colombo, direttore e proprietario dell’hotel:

La vostra struttura vanta una storia e una tradizione invidiabile, quanto avete risentito dell’arrivo dei gruppi alberghieri internazionali sul territorio milanese?

Fortunatamente il nostro albergo gode di un posizionamento nel mercato molto forte soprattutto dato dalla location, dai tantissimi anni di presenza sul territorio e dal know how di quattro generazioni di albergatori; detto questo le grandi catene hanno per certo influito sui numeri dettati dalla domanda ricettiva della città anche se non costituiscono l’unica minaccia a cui fare attenzione. Pertanto abbiamo si risentito, ma allo stesso tempo è stato uno stimolo a trovare nuove idee e strategie.

Cosa vi aspettate dall’EXPO 2015, e cosa avete in mente di offrire ai turisti che visiteranno Milano? Dall’EXPO ci aspettiamo soprattutto grande visibilità della quale dovremo poi goderne negli anni a venire. E’ per certo un occasione unica, una grande sfida che probabilmente ti capita una volta sola in una vita lavorativa. Ai turisti che verranno per la manifestazione offriremo tutto quello che offriamo da sempre: grande professionalità ed un servizio il più possibile dedicato. In quei sei mesi ci costruiamo le basi per i futuri anni di lavoro.

Ritiene che Milano abbia bisogno di una ventata internazionale nella gestione dell’accoglienza? Milano è sicuramente già molto internazionale a livello di gestione dell’accoglienza soprattutto negli alberghi di alto livello. Quello che ancora manca probabilmente è il rinnovamento delle strutture esistenti anche se negli ultimi due anni è stato fatto molto. Più che altro credo abbia bisogno di una ventata internazionale a livello di trasporti pubblici e servizi.

La vostra struttura spesso ha ospitato eventi che si integrano con la quotidianità milanese, avete mai pensato di organizzare un brunch domenicale visto che ormai è abbastanza usuale nella nostra città? E’ stato pensato più volte ma poi non è mai decollato. Il brunch per funzionare bene ha bisogno di alcune caratteristiche fondamentali che noi non riuscivamo a dare e che non ci interessava implementare.

Cosa vorrebbe che cambiasse a Milano per agevolare il turismo?

Come già detto servirebbero alcuni interventi sulla rete di trasporti a tutti i livelli, sia in città che di comunicazione con la città.Riaprire le varie tratte internazionali chiuse negli ultimi anni su Malpensa farebbe per certo la differenza.