Vicenza, Teatro sociale e di comunità il 29 novembre inizia il percorso formativo
Prenderà avvio sabato 29 novembre “Teatro sociale e di comunità”, il nuovo percorso formativo proposto da La Piccionaia Teatro stabile di innovazione in connessione con Polo Giovani Bcinquantacinque, dedicato in particolare a operatori di comunità, insegnanti e animatori, ma aperto a tutti gli interessati. Un progetto che mette a frutto una pluriennale attività della Piccionana nel settore, recentemente valsa alla struttura il riconoscimento dello statuto di Cooperativa Sociale Onlus. Le iscrizioni sono aperte fino ad esaurimento dei posti disponibili. Il progetto è realizzato in connessione con “Terrestri 2014-2015”, la stagione del Teatro Astra curata da La Piccionaia per il Comune di Vicenza con il sostegno di Ministero dei Beni Culturali, Regione Veneto, Provincia di Vicenza, Circuito Teatrale Arteven e Askoll. Il corso prevede momenti sia teorici che pratici/esperienziali ed ha una struttura flessibile (solo incontri, oppure incontri e spettacoli). La formula base prevede 7 incontri a cadenza periodica con alcune tra le realtà del panorama teatrale nazionale più significative per il loro risvolto sociale. Si analizzeranno le pratiche teatrali nei contesti educativi e sociali, passando anche per una serie di esperienze laboratoriali con un approccio integrato tra i metodi e gli strumenti proposti dai diversi docenti. Tutti gli incontri si terranno al Pologiovani Bcinquantacinque (ore 18.45) avranno la durata di 2 ore circa. Il primo, sabato 29 novembre, prevede una breve introduzione al percorso formativo, a cui seguirà una conversazione con Giulio D’Anna sul tema “Giovani vite europee”. D’Anna, danzatore e coreografo indipendente attivo tra Italia e Paesi Bassi, vincitore del Premio Equilibrio 2011 e nel 2013 del progetto nazionale Anticorpi XL CollaborAction, racconterà la propria esperienza artistica e professionale, condividendo la modalità di ricerca utilizzata nel suo ultimo lavoro “o o o o o o o”: lo studio degli aspetti sociologici di una comunità a partire dalla biografia dei performer (in questo caso lo stato sentimentale dei giovani adulti europei, risultato di un percorso ispirato al Museo delle Relazioni interrotte di Zagabria). Il secondo incontro, “Pratiche teatrali in contesti sociali ed educativi” (mercoledì 11 febbraio) sarà condotto da Carlo Presotto, attore, regista e docente universitario impegnato tra arte e relazioni in contesti di costruzione di comunità (tra le sue esperienze recenti, le audioguide teatrali “Silent Play” e la formazione di un gruppo di lettori volontari in ospedale con “Tessitori di voce”). L’incontro offrirà una panoramica sulle pratiche teatrali che interagiscono con i contesti educativi, per muovere alla ricerca di un comune denominatore: il tentativo di mettere in comunicazione territori, di interpretare segnali e di essere presenti. Mercoledì 18 febbraio Pierangelo Bordignon condurrà “Storie all’improvviso”, che verterà in particolare sulle qualità che l’ambiente e le attività proposte devono avere per favorire la spontaneità e l’intuitività. Attore, formatore e docente universitario, Bordignon conduce laboratori di teatro per bambini e adolescenti, a partire da una concezione dell’esperienza creativa come esperienza di vita. Mercoledì 25 febbraio l’attrice Paola Rossi, impegnata da anni nel teatro sociale e di comunità, condividerà il percorso triennale realizzato con una comunità di persone con disturbi dell’alimentazione. Durante l’incontro, “Storia di un corpo”, l’esperienza condivisa di “essere corpo” e la consapevolezza dei propri “segni particolari” diventeranno punti di partenza per micronarrazioni biografiche, fino alla costruzione di un’azione di gruppo che si muove nello spazio e si racconta come un unico corpo. L’incontro di mercoledì 4 marzo sarà affidato a Matteo Balbo, attore e pedagogista impegnato da anni nel teatro ragazzi, nel contemporaneo e nella progettazione e realizzazione di laboratori di teatro con ragazzi e adulti. “Storia a senso unico?” si incentrerà sull’uso dei sensi come aiuto nella gestione delle relazioni e delle dinamiche di comunità, con l’obiettivo di allenare la capacità di ‘sentire’, l’empatia, ossia di elaborare gli stimoli sensoriali per rispondere adeguatamente alle sollecitazioni. Venerdì 13 marzo i partecipanti si confronteranno con Antonio Viganò, autore, attore e regista, fondatore della storica compagnia Teatro la Ribalta e, all’interno di questa, dell’Accademia Arte della Diversità di Bolzano: una compagnia professionista unica in Italia, formata da uomini e donne con handicap cognitivo. “Uomini e donne che devono essere bravi due volte – spiega Viganò. – La prima per fare un lavoro di vera qualità artistica, la seconda per cancellare i pregiudizi sulla loro disabilità”. Durante l’incontro, Viganò condividerà il suo percorso di scoperta della “diversità” come luogo privilegiato per dare voce ad alterità mute, contro ogni forma di omologazione o normalizzazione sociale e culturale. Infine “Atir e il Teatro Ringhiera di Milano” (venerdì 10 aprile) vedrà la conduzione di Serena Sinigalia, fondatrice e direttrice artistica della compagnia milanese e dello spazio teatrale che, nella periferia della stessa città, si configura come un vero e proprio “teatro sociale”, con progetti che comprendono una scuola di teatro integrato, laboratori per le strutture territoriali che si occupano di disabilità e disagio, corsi di formazione per operatori sociali, lezioni aperte di sensibilizzazione ai temi della disabilità per le scuole e la cittadinanza. A questo programma di incontri è possibile affiancare la visione al Teatro Astra di uno o più spettacoli ad essi legati: oltre al già citato “O O O O O O O” di Giulio D’Anna (sabato 29 novembre), verrà proposto “Orfeo ed Euridice” di César Brie / Eco di Fondo (venerdì 27 febbraio) che affronta il tema dell’accanimento terapeutico e dell’eutanasia: una serata realizzata in collaborazione con l’associazione vicentina Curare a casa Onlus (a cui saranno destinati gli incassi), che presta gratuitamente aiuto e sostegno ai malati affetti da malattie irreversibili, promuovendo la dignità del malato all’interno di una qualità di vita, nello spirito delle cure palliative. E ancora, sabato 14 marzo verrà proposto “Il suono della caduta” con l’Accademia Arte della diversità di Antonio Viganò, mentre venerdì 10 aprile Tindaro Granata interpreterà per la regia di Serena Sinigaglia “Il libro del buio”, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun. La serata di sabato 18 aprile sarà dedicata al gruppo vicentino di Scarp de’ tenis, la rivista mensile di strada promossa e sostenuta dalla Caritas come progetto di reinserimento delle persone senza dimora attraverso la redazione, la promozione e la vendita dell’omonimo mensile di strada. Verrà proposto “Il saltimbanco e la luna. Le canzoni, il giornalismo, Enzo Jannacci” della compagnia Eccentrici Dadarò, che porterà in scena l’arte del cantautore, cabarettista e attore milanese (autore del brano da cui la rivista prende il titolo) per rievocarne i profondi riferimenti morali. Infine, sabato 23 maggio un evento speciale: una trasferta collettiva a Gualtieri (RE) per assistere all’evento unico diretto da Mario Perrotta “Il paese e il fiume”, terza parte della trilogia sulla vicenda umana e artistica del pittore Antonio Ligabue. Sarà anche l’occasione per conoscere più da vicino l’importante realtà del Teatro Sociale di Guialtieri. La partecipazione agli incontri prevede una quota di 85 euro (65 per gli abbonati a “Terrestri 14/15” e i partecipanti ai laboratori di “Fabbricateatro”). Il percorso completo (incontri più spettacoli di Giulio D’Anna, Cesar Brie, Antonio Viganò e Serena Sinigaglia) costa 100 euro. Lo spettacolo di Eccentrici Dadarò e la trasferta a Gualtieri possono essere aggiunti al programma acquistando il singolo biglietto.