Centro Patronati Basilicata su Legge di Stabilità

Il Centro Patronati Basilicata esprime in una nota preoccupazione per il taglio strutturale al Fondo dei Patronati previsto dalla legge di stabilità. “In questi decenni il Sistema Patronato ha tutelato, assistendo gratuitamente, tutti i cittadini, lavoratori dipendenti e autonomi, pensionati, immigrati ed emigrati nel far valere i propri diritti previdenziali, socio-assistenziali e quelli legati alla tutela della salute mettendo a loro disposizione la professionalità dei propri operatori, dei medici e dei legali convenzionati. Il CE-PA Basilicata rappresenta oltre 34 uffici legalmente riconosciuti, nei quali operano più 51 di dipendenti qualificati e specializzati che solo nel 2013 hanno attivato oltre 91.000 interventi nei confronti di INPS, EX-INPDAP, INAIL e MINISTERO degli INTERNI.Le sedi INPS in Basilicata sono 6 e quelle INAIL 5 ( compresa la sede regionale ) , come risulta dai loro siti web istituzionali. La copertura delle attività svolta gratuitamente dai Patronati non può essere affidata a privati o richieste a pagamento come precisato dalla sentenza della Corte Costituzionale 42/2000. La messa in discussione del ruolo e delle funzioni del Patronato, attraverso la riduzione delle risorse, costituisce il cuore di tale sentenza in cui la Corte ha già stabilito che un intervento simile viola l’art.38 della Costituzione. Il taglio previsto di 150 milioni di euro, 35% dell’attuale Fondo Patronati, comporterebbe in Basilicata una consistente riduzione del personale con la conseguente riduzione di accesso ai diritti da parte dei cittadini che non potranno più usufruire della capillare diffusione dei nostri sportelli sul territorio regionale. L’iniziativa del CE-PA non a caso coincide con la mobilitazione odierna dei sindacati confederali dei pensionati tenuto conto del ruolo rilevante svolto dai Patronati a favore dei pensionati e degli anziani e quindi a sostegno delle rivendicazioni di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uil-Pensionati. Sono state individuate alcune azioni da intraprendere da subito fino alla data del 21 novembre, data ultima che dovrebbe portare alla chiusura di tutti gli uffici sull’intero territorio regionale: continuare l’opera di sensibilizzazione dei nostri assistiti attraverso l’informazione data al cittadino sulla conseguenza del taglio dato al “fondo patronati”; prosieguo raccolta delle firme; predisposizione di campagne di stampa ed informazione per spiegare le ragioni dei Patronati. Cento anni di impegno solidale in Italia e all’estero rischiano di essere azzerati in un attimo”.