Napoli, bulgara senza fissa dimora ricoverata al San Giovanni Bosco

Nell’ambito dei servizi predisposti dal Comando Generale della Polizia Municipale mirati al controllo del territorio gli agenti della Unità Operativa Tutela Emergenze Sociali e Minori coadiuvati dagli agenti della Unità Operativa Aeroportuale, sono intervenuti a seguito di segnalazione inerente la presenza di una donna che stazionava dal mese di Agosto nell’area antistante l’Aeroporto di Napoli in condizioni igieniche precarie e di forte disagio, poi identificata come cittadina bulgara, N.L. di anni 37.

Sono stati interessati il Servizi Sociali del Comune di Napoli per individuare un percorso idoneo a tutelare la donna senza fissa dimora al fine di assicurarle cure idonee per le esigenze quotidiane. Dall’atteggiamento di chiusura e per niente collaborativo della senza fissa dimora, si è dovuto ricorrere a una mediatrice bulgara, ma a nulla sono valsi i primi quattro tentativi per assicurarle le prime cure. Da indagini effettuate dal personale della Polizia Municipale è risultato che N.L. era stata collocata presso una comunità di Rimini per donne in difficoltà, in quanto la stessa era stata oggetto di violenza e sfruttamento sessuale da parte di un’organizzazione criminale di cittadini dell’Est residenti in Calabria nella zona di Catanzaro. La donna, durante il mese di Agosto, si era allontanata dalla comunità giungendo a Napoli dove aveva scelto come ricovero di fortuna l’area antistante l’aeroporto. Le condizioni psicologiche della donna si sono trasformate in manifestazioni violente nei confronti dei passanti tanto che gli agenti sono stati costretti a intervenire e bloccarla a tutela del pubblico; la stessa si è poi scagliata contro gli operatori ferendo il capitano Maiolini, responsabile dell’Unità Operativa Aeroportuale e un agente della Unità Operativa Tutela Emergenze Sociali e Minori. La donna, trasportata dai sanitari del 118, è stata ricoverata presso il reparto di psichiatria dell’Ospedale S. Giovanni Bosco.