Milano, Consiglio di Stato dà ragione al Comune su assegnazione posti in Ripa e Pagano

Per Palazzo Marino è la seconda vittoria in due mesi sulla ricollocazione della Fiera di Sinigaglia. Dopo il Tar Lombardia, anche il Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune di Milano sul bando pubblico per l’assegnazione dei posteggi nei mercati sperimentali di Ripa di Porta Ticinese (il sabato) e di Mario Pagano (la domenica). Il ricorso era stato presentato dall’Associazione Fiera di Sinigaglia e da 51 operatori su 152 attivi nel mercato. Già lo scorso 11 luglio il Tar Lombardia si era espresso a favore dell’Amministrazione, confermando la validità degli atti comunali e negando la richiesta di sospensione presentata dagli ambulanti. Con un’ordinanza del 27 agosto, la quinta sezione del Consiglio di Stato ha “ritenuto che, allo stato, non sussistono i presupposti per discostarsi dal contenuto della sentenza resa dal giudice di primo grado: pertanto la domanda cautelare va respinta”.

“L’ordinanza del Consiglio di Stato che conferma il provvedimento del Tar – ha dichiarato l’assessore al Commercio Franco D’Alfonso – è l’ulteriore prova della correttezza, anche dal punto di vista amministrativo, del percorso intrapreso dal Comune per il trasferimento della Fiera. Adesso ci auguriamo di portare a termine per fine settembre la ricollocazione degli operatori, con soddisfazione di tutti”.

Entro la fine di settembre, infatti, è previsto che la Fiera di Sinigaglia lasci la sede dell’ex scalo ferroviario di Porta Genova (area di proprietà delle Ferrovie dello Stato) con il trasloco degli operatori in una delle due opportunità offerte dall’Amministrazione comunale: 112 ambulanti hanno presentato domanda per dar vita al nuovo “Mercato di Ripa di Porta Ticinese” nel tratto compreso tra via Barsanti e via Paoli, altri 22 hanno optato per il trasferimento nel nuovo “Mercato di Mario Pagano” sull’area del parcheggio MM1 dell’omonima via, 13 non hanno presentato alcuna domanda, mentre 5 hanno visto decadere la loro licenza per mancato pagamento dei canoni Cosap arretrati o per superamento dei limiti delle assenze.