Milano, in arrivo le sentinelle antidegrado per migliorare la qualità delle periferie

Migliorare il presidio sociale, la pulizia e il decoro delle periferie. Questo obbiettivo delle “sentinelle antidegrado”, cinquanta tra disoccupati e persone in situazioni economiche precarie selezionate dal Comune in collaborazione con Amsa e diversi enti del terzo settore per migliorare con azioni mirate la qualità della vita nei quartieri della città. Cinquanta operatori che per un periodo sperimentale di 10 mesi  metteranno a disposizione della comunità il proprio lavoro e il proprio impegno ricevendo in cambio un contributo sociale di circa 500 euro al mese. “La nostra idea è quella di incrociare due necessità: mettere all’opera chi beneficia di un contributo sociale, facendogli svolgere azioni utili per la collettività e, dall’altra parte, presidiare di più e meglio alcuni luoghi della città”, spiega l’assessore alle Politiche Sociali, Pierfrancesco Majorino che prosegue:  “Stiamo studiando, con gli uffici, i parametri per l’accesso alle borse lavoro: varrà sicuramente l’Isee, ma non è ancora deciso quanto bassa sarà l’asticella del reddito per poter partecipare alle selezioni“. “Sentinelle antidegrado”  che saranno attive non solo nelle azioni di supporto agli operatori Amsa con piccoli interventi di pulizia nelle aiuole e nei giardini o rimuovendo i cartoni abbandonati dai senzatetto ma anche accompagnando anziani soli, clochard e stranieri presso i diversi uffici dei servizi sociali. Il nucleo antidegrado è un progetto che  nasce dal confronto con la città fatto a fine gennaio durante Forum delle politiche sociali promosso  dall’Assessorato alla Politiche sociali e Cultura della salute. Per il primo anno di sperimentazione del progetto l’Amministrazione ha previsto uno stanziamento di 250 mila euro, con l’intendo di arrivare ad un organico di cento persone impiegate nel servizio entro il 2016.