Europa e Regioni, politici discutono a Castel Presule

Sussidiarietà, cooperazione trasfrontaliera, valorizzazione delle Regioni in Europa: i premier Matteo Renzi e Werner Faymann, i presidenti di Alto Adige Arno Kompatscher, del Tirolo Günther Platter e del Trentino Ugo Rossi hanno ribadito oggi (5 luglio) a Castel Presule questi obiettivi nel convegno a Castel Presule.

Nel suo saluto al premier Renzi e al cancelliere Faymann, il presidente Arno Kompatscher ha ricordato che “la collaborazione tra Italia e Austria e la lungimiranza di molti statisti ha creato uno strumento di tutela delle minoranze che è esempio nel mondo” e al contempo ha rimarcato che “la cooperazione transfrontaliera è diventata possibile grazie all’Europa. Oggi l’Euregio è emblema di pluralismo culturale e linguistico.” Kompatscher ha ribadito che l’Euroregione di Alto Adige, Tirolo e Trentino può costituire un modello di governo di multilivello. “Chiedo ai governi italiano e austriaco di sostenere questo progetto davvero europeo.”

Il presidente Matteo Renzi ha ricordato che “in questo luogo così bello siamo chiamati a riflettere sul tempo e lo spazio. Cento anni fa qui si lottava in una guerra drammatica, oggi ci rendiamo conto dei passi avanti fatti in Europa, oggi raccontiamo “una storia di bellezza.” Renzi ha ricordato che per costruire il futuro bisogna ricordare. “Non sono il rottamatore che distrugge il passato, il passato è fondamentale. Il punto centrale è: come cambia il concetto di tempo e spazio.” Nel momento in cui si allarga l’Europa, si rafforza in alcune zone il bisogno di autonomia: ma come può oggi l’Europa non fare i conti con queste esigenze?, si è chiesto Renzi. “Dobbiamo vincere la resistenza che la parola identità sia una parolaccia. Non è contraria all’integrazione: solo chi ha una forte identità riesce ad integrarsi. E l’identità è l’elemento che tiene insieme un popolo.” L’invito di Kompatscher a riflettere sull’Euroregione, ha detto Renzi, “mi porta a prendere impegni concreti: questa parte di Europa è un modello per tutta l’Europa, tiene insieme identità e integrazione, vive i problemi come opportunità e non ostacolo. Il Governo italiano continuerà a dare le garanzie che ha sempre dato.” Renzi ha ricordato, tra le buone pratiche, il sistema di formazione duale, “che funziona in Alto Adige e che l’Italia potrebbe copiare.” E il sistema con cui si costruiscono le opere pubbliche è un altro bell’esempio. Riguardo all’Europa, ha detto che avrà un senso se sarà capace di coinvolgere i cittadini: bisognerà difenderla dagli assalti della tecnocrazia e farne la casa dei cittadini. Al contempo “dei nostri territori dobbiamo fare delle locomitive, non delle periferie. L’impegno del Governo italiano è a lavorare assieme nella direzione tracciata”, ha concluso Renzi.

Il cancelliere austriaco Werner Faymann ha approfondito la questione di come risolvere assieme i problemi che ci troviamo davanti: “Assieme significa che uno da solo non può risolvere le questioni di oggi.” La collaborazione tra Regioni vicine secondo Faymann non è solo dettata dalla storia, ma anche da motivi pratici: non solo cultura e storia comune, ma anche amicizia, progetti congiunti. “E questo sforzo vogliamo sostenerlo, siamo all’inizio di una strada comune”, ha detto il cancelliere.

La crisi ha condotto a tendenze centraliste, ha sottolineato nel suo indirizzo di saluto in apertura di convegno il ministro agli affari regionali Maria Carmela Lanzetta: “Ma non bisogna contrapprovi la dicotomia tra un’Europa degli Stati e un’Europa delle Regioni, bensì va perseguita l’idea di un’Europa della collaborazione tra tutti i livelli politici, per raggiungere di più e di meglio a vantaggio dei cittadini.” Il ministro ha definito Alto Adige, Tirolo e Trentino esempi preziosi di come vanno affrontate le sfide del futuro.

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio si è soffermato sull’autonomia e ha assicurato che “le scelte del governo mirano a costruire funzionalità: la riforma costituzionale va in questa direzione. Siamo contrari a un nuovo centralismo.”

Il presidente del Trentino Ugo Rossi ha fatto un bilancio del valore dell’autonomia: autogoverno, responsabilità, solidarietà e diligenza sono nel DNA delle Regioni alpine e l’Euregio si offre come laboratorio per vivere convivenza e collaborazione. “L’Euregio è espressione di un’apertura europea dal basso.” Rossi si augura che lo Stato riconosca gli sforzi delle Province e che le sostenga nell’ambito del riforma costituzionale e della riforma degli statuti di autonomia.

Alla lunga tradizione della cooperazione oltre i confini si è richiamato anche il governatore del Tirolo Günther Platter: “Con il GECT abbiamo fatto un primo passo importante, il prossimo sarà la macroregione alpina. Un passo necessario per aumentare il peso delle regioni alpine in Europa.” Le locomotive di questo sviluppo, secondo Platter, “sono la nostra Euroregione e la Baviera, già nell’estate 2015 saranno pronte le basi di questa macroregione.” Come temi centrali di questa cooperazione alpina Platter ha citato l’autosufficienza energetica e una politica della mobilità che riduca il peso del traffico sulla popolazione.