Montelupo Fiorentino, Rossi conferma superamento dell’Opg nel 2015

La Regione Toscana conferma l’impegno all’attuazione del programma per il superamento dell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino, da completare nel 2015, con gli interventi necessari per l’attuazione dei percorsi terapeutico-riabilitativi di presa in carico dei pazienti internati mediante progetti assistenziali individuali.

Lo ha ribadito il presidente Enrico Rossi in un messaggio che ha inviato al garante dei diritti dei detenuti, Franco Corleone, in occasione del convegno svoltosi a Firenze.

“Il programma – ha spiegato Rossi – si svolge in continuità con le azioni avviate dal 2012 che, ad oggi, hanno consentito di dimettere 56 pazienti toscani mediante progetti assistenziali personalizzati presentati dalle Usl di riferimento e finanziati con fondi regionali.

Attualmente dei 100 pazienti internati nell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino, solo 36 sono residenti in Toscana, 39 provengono dalle altre Regioni di bacino (18 dalla Liguria,17 dalla Sardegna e 4 dall’Umbria), 13 da altre regioni italiane, 12 da altri Paesi e senza fissa dimora.

Il potenziamento dei servizi territoriali, la formazione e l’aggiornamento degli operatori, l’adeguamento della dotazione di personale sanitario, i percorsi di dimissione dei pazienti residenti e la presa in carico dei pazienti senza fissa dimora, l’adeguamento delle strutture destinate ad accogliere le persone ad oggi internate – ha continuato – sono le tappe del percorso di superamento dell’OPG messo in atto dalla Toscana in attuazione della Legge 9 del 2012.

La Toscana è comunque impegnata – ha ribadito inoltre il presidente della Regione – a sostenere l’attuazione delle disposizioni approvate dalla recente legge 81 del 30 maggio 2014, assicurando percorsi terapeutico-riabilitativi individuali per ciascuna delle persone ricoverate in OPG, in collaborazione con le altre Regioni, con i servizi competenti delle Usl e con l’amministrazione penitenziaria.

Rispetteremo l’impegno – ha concluso infine il presidente – di chiudere la pagina dolorosa dell’istituzione manicomio criminale per realizzare un modello che abbia al centro il riconoscimento ed il rispetto della dignità personale e la tutela del diritto alla salute delle persone internate; è una sfida che vogliamo al più presto vincere”.