Mantova, il cibo dell’uomo incontra il cibo del mondo

nutrire il pianeta“Il cibo dell’uomo incontra il cibo del mondo” è il titolo del convegno promosso da Provincia, Asl, Regione Lombardia, Ufficio Scolastico e dall’Associazione “L’Ordine dell’Universo” per promuovere corretti stili di vita. Relatore d’eccezione sarà il dottor Franco Berrino, già Direttore del Dipartimento di medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

L’appuntamento è per domani 13 maggio alle ore 17, presso l’Aula Magna dell’Università di Mantova in via Scarsellini 2 a Mantova.

Lo stile di vita occidentale, caratterizzato da crescente sedentarietà e da una errata alimentazione contribuisce a gran parte delle patologie croniche che affliggono le popolazioni occidentali: le malattie cardiovascolari, il diabete, i tumori più frequenti, le demenze senili nonché una serie di condizioni di rischio quali l’obesità, l’ipertensione, l’osteoporosi, ecc. ecc.

La prevalenza di queste patologie è in continuo aumento: numerosi studi clinici hanno dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio che una dieta basata sulla tradizione mediterranea e macrobiotica modifica favorevolmente il quadro ormonale e metabolico che favorisce l’insorgenza di numerose malattie cronico – degenerative.

All’incontro, aperto a tutti e con ingresso libero, parteciperanno anche l’Assessore all’Istruzione della  Provincia di Mantova, il direttore del Dipartimento di Prevenzione Medica dell’Asl di Mantova e la presidente dell’associazione L’Ordine dell’Universo Elena Alquati. L’iniziativa è patrocinata anche dal Comune di Mantova.

 Con questo primo incontro si vuole promuovere il progetto  “IL CIBO

DELL’UOMO”.

La crescente longevità della popolazione non è accompagnata da altrettanto aumento della vita in buone condizioni di salute, bensì dall’aumento della prevalenza di patologie croniche come diabete,

obesità, malattie cardiovascolari, artrosi, demenze senili, tumori maligni, ecc.

Molte di queste condizioni richiedono trattamenti farmacologici quotidiani per tutta la vita. Questi dismetabolismi e patologie aumentano e il loro costo sociale ed economico, già elevatissimo,

diventerà insostenibile per il sistema sanitario, ma si tratta di condizioni che nella maggioranza dei casi possono essere prevenute e possono regredire modificando lo stile di vita.

Le cause principali sono la dieta ipercalorica e la vita sedentaria.

Lo scopo di questo progetto è verificare la sostenibilità della prevenzione della sindrome metabolica e delle patologie associate in un contesto di organizzazione sociale e produttiva urbana.  Perché questo progetto si possa realizzare, è necessario unire la competenza di settori della produzione agricola, della grande distribuzione, della ristorazione collettiva, della formazione degli operatori della ristorazione, delle istituzioni sanitarie, dell’educazione scolastica, delle associazioni di

volontariato, della ricerca scientifica, tenendo conto dei vincoli legali, amministrativi ed economici che si frappongono al cambiamento dello stile di vita della popolazione.

Numerosi studi clinici hanno dimostrato, al di là di ogni ragionevole dubbio, che riducendo i cibi di  provenienza animale (in particolare carni rosse, salumi e latticini) e aumentando i legumi (in particolare la soia) si riduce il colesterolo LDL, che riducendo gli zuccheri si riducono i trigliceridi, che riducendo gli alimenti grassi e il sale e aumentando le verdure e l’attività fisica si riduce la pressione arteriosa e che scegliendo un’alimentazione basata prevalentemente su prodotti vegetali non

industrialmente raffinati si previene il diabete.

Rigorose sperimentazioni cliniche hanno inoltre dimostrato che è possibile far regredire la sindrome metabolica con la dieta mediterranea.

Ricerche scientifiche hanno anche dimostrato che una dieta basata sulla tradizione mediterranea e macrobiotica modifica favorevolmente il quadro ormonale e metabolico che favorisce l’insorgenza e le recidive del carcinoma mammario (alti livelli di insulina, ormoni sessuali e fattori di crescita).

L’obiettivo è di trasferire nella pratica preventiva le conoscenze scientifiche sulla relazione fra alimentazione e malattie croniche, in particolare fra alimentazione e tumori, accumulatesi in decenni

di ricerca e recentemente sintetizzate in un ciclopico lavoro di revisione sistematica della letteratura scientifica sulle cause nutrizionali del cancro, promosso dal Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro

(WCRF) che integra i rapporti dell’organizzazione Mondiale della Sanità su alimentazione e salute.

Le raccomandazioni WCRF, che costituiscono la base teorica condivisa dai partner del progetto, sono le seguenti:

1. Mantenersi snelli per tutta la vita

2. Praticare quotidianamente esercizio fisico

3. Limitare cibi ad alta densità calorica ed evitare bevande zuccherate

4. Basare l’alimentazione quotidiana prevalentemente su cibi di provenienza vegetale con un’ampia varietà di cereali non raffinati, legumi, verdure e frutta

5. Limitare il consumo di carni rosse ed evitare il consumo di carni conservate

6. Limitare il consumo di bevande alcoliche

7. Limitare il consumo di sale e cibi conservati sotto sale, ed evitare cereali e legumi conservati in ambienti umidi

8. Meglio non usare integratori alimentari

9. Non fumare

10. Allattare i figli al seno

Gli obiettivi e le ambizioni di questo progetto saranno esposti durante la conferenza. Si informa che le 10 regole del Fondo Mondiale per la ricerca sul Cancro stanno per essere inserite nel Codice Europeo (aprile/maggio 2014) come regole per la prevenzione delle malattie cronico degenerative.