Vicenza, boom di visitatori al Teatro Olimpico e ai musei civici per effetto di Verso Monet

“Il grande evento portatore di consistenti flussi turistici funziona. Anche grazie a ciò la città è diventata riconoscibile. Abbiamo creato un marchio e una credibilità nazionale e internazionale”. Il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d’Elci commenta così gli effetti su musei civici e Teatro Olimpico della seconda grande mostra organizzata in Basilica Palladiana. Effetti molto positivi, e per certi versi sorprendenti, perché addirittura superiori a quelli registrati in occasione della mostra “Raffaello verso Picasso” che celebrava la riapertura del monumento palladiano. “Risultati – dichiara il vicesindaco – che confermano la bontà di un investimento finalizzato a superare l’isolamento storico della nostra città d’arte bellissima, ma fino ad ora decisamente poco nota”. Sommandosi al già segnalato incremento degli arrivi alberghieri, anche i dati dei visitatori delle sedi museali cittadine confermano dunque il cambiamento in atto: “Analizzando il periodo tra il 26 febbraio e il 5 maggio, cioè quello che quest’anno è corrisposto alla mostra ‘Verso Monet’, – segnala l’assessore – i visitatori totali delle sedi museali civiche risultano passare da 51.193 nel 2013 a 69.079 nel 2014, con un incremento pari al 34,94%. I soli visitatori del Teatro Olimpico, del resto, passano dai 34.445 del 2013 ai 45.984 del 2014, con un incremento del 33,50%”. “Ancora più sorprendente – aggiunge Bulgarini d’Elci – , e ulteriore conferma del percorso virtuoso intrapreso dalla città, risulta il confronto tra la media giornaliera dei visitatori delle sedi museali nei giorni di apertura delle due grandi mostre. Ebbene, la media giornaliera dei visitatori di tutte le sedi museali civiche è stata più alta in corrispondenza della seconda mostra, benché ‘Raffaello verso Picasso’ non solo sia coincisa con la riapertura della Basilica, ma sia stata anche prima sede espositiva rispetto a Verona. Durante la mostra appena conclusa sono stati infatti 1.118 i visitatori medi giornalieri di tutte le sedi museali civiche rispetto ai 1.031 del periodo di ‘Raffaello verso Picasso’, così come sono stati 779 i visitatori medi giornalieri del Teatro Olimpico contro i 690 registrati durante la prima mostra. Senza contare che durante la prima mostra la pinacoteca registrò da sola un netto positivo aumento di visitatori grazie all’esposizione ‘Cinque secoli di volti’, circostanza che peraltro mi conforta nella scelta di organizzare, al Chiericati e non solo, eventi collaterali in corrispondenza della terza grande mostra della Basilica”. Significativi, infine, anche i dati sugli introiti: “Al netto delle spese di gestione – annuncia Bulgarini d’Elci – da quando abbiamo dato il via alle grandi mostre, e ai consistenti interventi di comunicazione connessi, gli introiti per la vendita dei biglietti d’ingresso sono cresciuti costantemente: se, infatti, nel 2010 i ricavi sono stati pari a 480 mila euro e nel 2011 a 489 mila euro, nel 2012, primo anno a beneficiare degli effetti del grande evento, abbiamo introitato 560 mila euro, nel 2013 gli introiti netti accertati sono diventati 610 mila euro, mentre la previsione per il 2014 è di 660 mila euro”. “Scopo di un’amministrazione – conclude il vicesindaco – non è certo ammortizzare gli investimenti promossi in ambito culturale, ma assicurarsi che abbiano una ricaduta sul territorio in termini di crescita generale. Anche queste cifre molto concrete, tuttavia, ci incoraggiano a proseguire non solo nell’organizzazione della terza grande mostra, ma anche nel rendere sempre più appetibili i nostri gioielli nelle more del grande evento di richiamo. Per questo, entro l’estate, rimoduleremo il biglietto unico. Per questo, entro il 20 maggio, conto di assegnare tramite trattativa la gestione del bar della terrazza della Basilica, con la prospettiva di riaprire la suggestiva location anche prima del 15 giugno”. Intanto, domani, il vicesindaco sarà a Firenze in occasione della cerimonia per l’inserimento delle Ville e Giardini medicei in Toscana nella lista mondiale UNESCO. A lui il compito di raccontare non solo i vent’anni vissuti da Vicenza e dalla ville del Palladio nel Veneto come beni dell’umanità, ma anche di delineare il futuro di questo prestigioso patrimonio”.