Verso Monet chiude a Vicenza con 155.520 visitatori in soli 72 giorni di apertura

“Verso Monet. Storia del paesaggio dal Seicento al Novecento” arriva a 366.835 visitatori, come somma dei biglietti venduti nelle due tappe della mostra a Verona e Vicenza. Legittima la soddisfazione adesso del Sindaco di Vicenza, Achille Variati, del curatore della mostra, Marco Goldin e della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona, promotori, e di UniCredit quale main sponsor e Segafredo Zanetti in veste di special sponsor.

La “prima” alla Gran Guardia di Verona si era chiusa con un dato già eclatante: 211.315 visitatori che, suddivisi sui 106 giorni di apertura, avevano significato una media di 1994 ingressi al giorno.

Ancor più straordinario il successo della più breve tappa vicentina in Basilica Palladiana, conclusa ieri con 155.520 visitatori totali nei soli 72 giorni di apertura, dunque con una media giornaliera di 2160, perfino superiore, e non di poco, a quella, già assai rilevante, di Verona che pure era stata prima sede della mostra “Verso Monet”.

Occorre ricordare poi, e il dato è davvero eclatante, come con la ripresa a Vicenza della mostra sul paesaggio si chiuda, addirittura con 734.834 visitatori complessivi, il progetto espositivo biennale annunciato a luglio 2011 nella sede della Fondazione Cariverona. In quella circostanza il Presidente della Fondazione, Paolo Biasi, i sindaci di Verona e Vicenza, Flavio Tosi e Achille Variati, e Marco Goldin quale ideatore e curatore, annunciarono lo svolgimento di due mostre, la prima dedicata alla storia del ritratto e la seconda alla storia del paesaggio. Con una formula inedita e a tutta prima assai rischiosa, cioè il passaggio della stessa mostra, dopo nemmeno due settimane, da una città all’altra, a poche decine di chilometri di distanza. Sembrò allora un azzardo, ma i risultati, positivi oltre ogni dire, hanno smentito quelle previsioni, consegnando alla storia delle mostre italiane uno dei maggiori successi.

Se i dati dei visitatori della prima stagione, 367.999 totali per la mostra sulla storia del ritratto prima a Vicenza e poi a Verona, e quelli della seconda stagione, 366.835 totali per la mostra sulla storia del paesaggio prima a Verona e poi a Vicenza, sono praticamente identici, può essere interessante valutare la loro composizione. Quindi, dei 734.834 visitatori totali nel biennio, 428.854 hanno frequentato le mostre nella sede della Basilica Palladiana (con una media giornaliera di 2396 nei 179 giorni complessivi di apertura a Vicenza), mentre 305.980 hanno frequentato le mostre nella sede della Gran Guardia (con una media giornaliera di 1855 nei 165 giorni complessivi di apertura a Verona).

Il sindaco Achille Variati così commenta questo successo vicentino: “Registriamo con grandissima soddisfazione il risultato raggiunto. Scommettere sulla Basilica Palladiana come contenitore ideale per le grandi esposizioni curate da Marco Goldin è stata una scelta ancora vincente. Dopo il successo della prima grande mostra “Raffaello verso Picasso” con oltre 273mila spettatori, non era facile confermare le aspettative con “Verso Monet”, ma ci siamo riusciti in modo quasi sorprendente per il numero di visitatori. Ora affrontiamo con grande ottimismo il cammino che ci porterà alla terza grande mostra che inizierà il prossimo Natale in Basilica, convinti che darà un ulteriore contributo al posizionamento di Vicenza fra le mete culturali più interessanti nel panorama nazionale“.

E il vice sindaco, nonché assessore alla Crescita, Jacopo Bulgarini d’Elci, ulteriormente commenta: “Verso Monet nelle ultime due travolgenti settimane di mostra è stata la più visitata d’Italia davanti a Bologna, Milano, Roma, le solite capitali, e per numero di spettatori al giorno ha sorpassato anche Verona che era prima sede. Questi risultati confermano che abbiamo scelto la strada giusta, anche se rischiosa e piena di incognite, organizzando grandi eventi per attrarre turisti e visitatori, sfruttando l’opportunità per farli innamorare di una città che ha bisogno solo di essere scoperta. Grandi mostre accanto agli investimenti sulle eccellenze culturali del territorio, dalla musica al Ciclo Spettacoli Classici in Olimpico, dai grandi restauri monumentali palladiani ai festival, fino alle nuove idee che presto lanceremo anche e soprattutto per coinvolgere le associazioni culturali giovani. Ma intanto dovevamo superare la mancanza di riconoscibilità che aveva la nostra città. E abbiamo scoperto una cosa che non era così scontata: la Basilica Palladiana, monumento nazionale, tira e attira. Continueremo a investire in questa direzione con ancora più convinzione”.

Un dato accomuna il pubblico della tappa veronese e di quella vicentina, ovvero la tipologia “alta” dei visitatori. Si tratta, fuor da ogni dubbio, di persone preparate, con molta voglia di avvicinarsi alla mostra con attenzione, per ricavarne il meglio. Lo confermano i quasi 20.000 tra cataloghi e cataloghi brevi venduti in mostra, e gli oltre 3 mila dvd con la mostra raccontata da Marco Goldin. Lo conferma, a Vicenza come a Verona, il numero delle audioguide noleggiate, con un dato di circa un terzo dei visitatori singoli. Se si tiene conto del fatto che i gruppi organizzati e le scuole non usufruiscono di questo servizio (avendo una guida che li accompagna in mostra), significa che una buona metà dei visitatori non si è limitata a godere delle meraviglie esposte ma ha voluto approfondire le linee scientifiche ed i contenuti dell’esposizione curata da Goldin. Un dato che non trova altri esempi in Italia, salvo nei casi in cui l’audioguida sia obbligatoria o compresa nel biglietto di ingresso.

Privati e famiglie hanno fatto da padroni anche in questa tappa in Basilica Palladiana della mostra. I biglietti “singoli” sono stati ben il 74% del totale, mentre i gruppi hanno rappresentato il 12% del pubblico e il 14% le scuole. Circa la metà dei visitatori è giunta da Vicenza città e provincia, un dato ben superiore a Verona che si era fermata a poco meno di un terzo sul totale. La metà dei visitatori provenienti dal territorio vicentino è un dato che conferma quello di “Raffaello verso Picasso” del 2012/2013.

Sostanzialmente divisa a metà la composizione del pubblico tra prenotati e non prenotati, mentre per le provenienze, dopo Vicenza, al secondo posto si posiziona Padova e al terzo Treviso. A seguire in questa classifica, Venezia, Bologna, Milano, Udine, Verona, Trento, Trieste. Da segnalare l’ottavo posto di Verona, che pure aveva ospitato la mostra in prima battuta per tre mesi e mezzo. Così come da segnalare il quinto posto di Bologna, che già era stata la seconda provincia per provenienza quando la mostra si era svolta a Verona, a testimonianza di quanto si sia rinforzato il rapporto, già decisivo, tra Linea d’ombra e il capoluogo emiliano, a seguito dell’enorme successo della mostra, tuttora in corso in Palazzo Fava a Bologna, dedicata alla Ragazza con l’orecchino di perla.

Il tempo per un brindisi, condiviso dalla Fondazione Cariverona, da UniCredit e da Segafredo Zanetti, co-protagonisti di questa mostra di successo, e già Comune di Vicenza e Linea d’ombra si lanciano verso il prossimo, grande appuntamento in Basilica Palladiana, questa volta solo vicentino. E’ quello con “Tutankhamon Caravaggio Van Gogh. La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento”, mostra ideata e curata da Marco Goldin e che vede in campo per la prima volta la Fondazione Teatro Comunale della Città di Vicenza come Ente Promotore, in collaborazione con il Comune di Vicenza e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona. Main sponsor Segafredo Zanetti, special sponsor UniCredit. Una grande, e a questo punto collaudata, squadra per offrire alla città e al pubblico un appuntamento che si prefigura davvero imperdibile. Con apertura, in modo simbolico, la notte di Natale di questo 2014. Così anticipa Marco Goldin: “Sarà un percorso affascinante, suddiviso in sette sezioni, che ci condurrà dentro la magia e il mistero indicibili della sera e della notte. Circa 120 opere in totale, tra cui moltissimi capolavori, diranno il senso di una vicenda che sarà una vera novità nel panorama espositivo. Dagli oggetti rinvenuti nelle piramidi come percorso dentro la notte dello spirito, a un superbo percorso tematico dentro la storia della pittura, da Giorgione a Tiziano, da Caravaggio a Rembrandt, da Rubens a Piranesi, da Turner a Friedrich, da Monet a Pissarro, da Van Gogh a Gauguin, fino ai grandi del secondo Novecento come Bacon e Rothko, si assisterà a una vera e propria parata che avrà al suo centro il senso del sublime e della meraviglia davanti alle luci serali e notturne, ai tramonti, le lune e le stelle. Ma anche molto con le figure ambientate dentro quelle stesse notti, per esempio con opere sublimi dedicate al tema della salita al Calvario, della crocifissione e della deposizione nel sepolcro”.