Stragi, terrorismo e criminalità organizzata, conservare i dati di una memoria a rischio

Stragi, terrorismo e criminalità organizzata: stamani nelle sale dell’Archivio di Stato si è parlato di questi temi, purtroppo sempre all’ordine del giorno, presente il ministro dei Beni culturali e del turismo, nel corso del convegno Carte a rischio: sulle tracce di una memoria sommersa. L’incontro è stato organizzato intorno al tema degli archivi che contengono materiali riguardanti tali avvenimenti e per presentare in anteprima la pubblicazione online della documentazione prodotta dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia massonica P2.

L’attività terroristica e la criminalità organizzata costituiscono un attentato gravissimo alla democrazia e alla credibilità delle istituzioni; e si rafforzano proprio quando quella credibilità sembra vacillare, ha sostenuto nel suo intervento l’assessore regionale alla cultura. La possibilità di rendere accessibili e consultabili le carte relative ai momenti più bui della storia del nostro paese è certamente un fatto di civiltà. Accanto a questo ne va però garantita la valorizzazione attraverso momenti di confronto; e attraverso l’ invito e il sostegno agli studiosi affinché aiutino a ricostruire su questi fatti una storia e una memoria credibile ancor prima che condivisa.

Proprio a partire dai temi più delicati e difficili, ha concluso il suo ragionamento l’assessore, va recuperato il valore del dibattito e della discussione a un livello tale da coinvolgere il mondo accademico, le istituzioni e la cittadinanza in una profonda rielaborazione su quanto accaduto. La Regione già nel 1993, in seguito alla strage dei Georgofili, si è attivata per istituire un centro di documentazione capace di favorire la raccolta e la diffusione dei documenti relativi.

Più di recente il presidente del consiglio ha segnato con una direttiva la volontà del governo di declassificare i documenti sulle stragi. Un segnale importante, cui dovranno seguire gli atti dovuti per renderlo effettivo. E la Toscana da parte sua si adopererà affinché nelle stragi cui si riferisce la direttiva venga ricompresi anche la strage dei Georgofili, al momento esclusa.