Salute in carcere, telemedicina e telediagnostica entrano nel Don Bosco di Pisa

La telemedicina e la telediagnostica entrano nel carcere Don Bosco di Pisa, per consentire di curare al meglio i detenuti. Una delibera approvata stamani dalla giunta destina alla Asl 5 di Pisa la somma di 19.600 euro (il 70% del costo complessivo previsto per la completa realizzazione del progetto presentato dall’azienda sanitaria pisana, che è di 28.000 euro).

Il carcere don Bosco di Pisa accoglie detenuti di media e alta sicurezza, per un totale di 64 posti letto, di cui 9 femminili, che provengono dall’intero territorio nazionale per ricoveri di tipo ospedaliero di bassa e media intensità, che necessitano di interventi anche di tipo chirurgico. Il Centro diagnostico-terapeutico – Centro clinico del carcere Don Bosco di Pisa è considerato a livello nazionale tra i centri clinici necessari e insopprimibili, per i quali è richiesto l’impegno delle Regioni ad una loro implementazione.

Il progetto presentato dalla Asl 5 di Pisa, diretto ad attivare telemedicina e telediagnostica dentro il carcere Don Bosco, si pone l’obiettivo di consentire la corretta gestione di alcune urgenze sanitarie, con modalità che possono garantire una migliore qualità dell’assistenza e ridurre il ricorso improprio a uscite esterne verso il pronto soccorso. Questo, grazie all’attivazione dei collegamenti telematici e all’acquisto di apparecchiature necessarie per la lettura, registrazione e refertazione dei parametri clinici dei pazienti detenuti ricoverati e affetti da pluripatologie.