I dipendenti pubblici della Regione Basilicata non sono nababbi

“L’articolo del “Quotidiano di Basilicata” del 26 aprile dal titolo “Premi facili per i quasi dirigenti”, desta qualche perplessità perché comunica un messaggio che, andando certamente oltre la volontà dell’autore dell’articolo, cavalca una demagogica demonizzazione dei dipendenti pubblici di cui troppo spesso viene calpestata la dignità”. E’ quanto dichiarano, in una nota indirizzata al direttore del quotidiano regionale citato, il segretario regionale di Uil Fpl, il segretario aziendale e le Rsu Uil Fpl della Regione Basilicata. “Alimentare la furia denigratoria che si abbatte sui dipendenti pubblici come una mandria di sfaticati, centri di sprechi e corruzione, – proseguono i dirigenti sindacali – non aiuta a capire ed a sgominare le inefficienze che ci sono. La UIL, nel rispetto della libertà e professionalità dei giornalisti, ritiene utile ogni informazione che possa fornire all’opinione pubblica la migliore conoscenza sul pubblico impiego. Le nostre buste paga non hanno alcunché da nascondere! La UIL ha posto da tempo il tema della meritocrazia, sapendo che questo significa che le buste paga non potranno essere uguali per tutti. E’ una revisione culturale profonda, che deve coinvolgere il sindacato ed i lavoratori, oltre alla politica, ma da cui non si sottrae l’intera società, in tutte le sue articolazioni. Noi non chiediamo privilegi!! I lavoratori del pubblico impiego, penalizzati dal blocco della contrattazione nazionale, stanno pagando un prezzo altissimo in questa crisi. Le retribuzioni, come è noto, sono arretrate. Ma di questo vi è poca informazione. Eppure, quando diciamo che il ceto medio è stato fagocitato dalla crisi, di chi si sta parlando? Noi vogliamo lavorare meglio e premiare chi merita di più. E’ una lotta immane, che stiamo portando avanti da anni, per rimuovere le criticità della macchina amministrativa regionale, adeguare e ristrutturare gli assetti organizzativi ed istituzionali dell’ente. Stiamo chiedendo con forza propositiva di uscire dalla palude, in una fase politico-amministrativa delicatissima, in cui accanto all’ordinario, ci sono da affrontare tante emergenze e da preparare la nuova programmazione 2014-2020. Siamo tutti chiamati a dare il meglio di noi stessi e per questo siamo consapevoli che il sistema di valutazione va corretto, per rendere onore ai tanti che danno di più e per iniziare un processo virtuoso che coinvolga e stimoli tutti i lavoratori regionali, di tutte le categorie. Allo stesso tempo ribadiamo, con altrettanta fermezza, che i titolari di P.O. (Posizione Organizzativa) non stanno rubando nulla anzi, spesso, in assenza di dirigenti o di altro personale continuano a sopperire a tale carenza senza percepire alcun indennizzo. Egregio direttore, ma se non ci fossero questi lavoratori, anche con i loro limiti ma di cui va riconosciuta pubblicamente la professionalità, in una fase politica così convulsa, dove si fatica ad intravedere un orientamento, una visione di sistema per la Regione, come pensa che la macchina amministrativa possa andare avanti? Non premiare i nullafacenti, sanzionare gli assenteisti, portare rispetto e ridare dignità ed orgoglio alla grande maggioranza dei dipendenti che lavorano, valorizzare i meriti e le competenze. Continuiamo a ribadirlo e sollecitiamo, da un lato, la politica regionale a fare i dovuti passi in tal senso, e dall’altro, gli organi di informazione a prestare maggiore attenzione anche alla dignità ed ai meriti dei pubblici dipendenti. L’articolo – concludono i rappresentanti sindacali di categoria della Uil Fpl – lo vogliamo prendere come uno stimolo a fare meglio, ma evitiamo la caccia alle streghe”.