Vasto, Piero Marini racconta il suo ultimo incontro con Giovanni Paolo II

Papa Giovanni Paolo IIS.E. Piero Marini ha avuto il privilegio di stare accanto a Giovanni Paolo II per diciotto anni come suo Maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie. Le domande che gli sono state fatte in questi anni sulla figura del Santo sono davvero tante.

Tra queste ne abbiamo scelto una che vi proponiamo: Qual è stato il suo ultimo incontro con Giovanni Paolo II?

“Ricordo in modo particolare la visita che gli feci qualche ora prima della sua morte. Era verso mezzogiorno e il suo segretario Mons. Stanislao mi accompagnò da lui nella sua stanza. Era la prima volta che vedevo un letto al centro della stanza e capii subito il motivo. Dietro al letto c’era un medico ed un infermiere che davano l’ossigeno al Papa e lo aiutavano a respirare. Papa Wojtyla era disteso con le mani fuori dalle lenzuola e aveva la testa chinata. Per vedere aveva bisogno che qualcuno lo aiutasse. Alzò gli occhi e mi guardò e io rimasi vicino a lui. Poi mosse la mano destra. Io non avevo capito cosa desiderasse dirmi con quel gesto, se volesse benedirmi o se mi stesse domandando qualcosa. Il medico mi disse: “Prendigli la mano perché il Papa vuole salutarti”. E allora gli presi la mano e il Papa me la strinse. Egli che non poteva più parlare con la voce lo faceva attraverso i gesti e lo sguardo. Siamo rimasti lì un po’, non so quanto, poche secondi, o un’eternità. In quei momenti è difficile misurare il tempo. Quando gli ho lasciato la mano il Papa ha di nuovo rialzato la testa e mi ha guardato. Ricordo quegli occhi e quello sguardo che mi accompagneranno per il resto della mia vita. Porterò sempre con me quella sensazione di bene e di affetto della sua mano stretta alla mia”.

La testimonianza di Mons. Piero Marini sulla figura di Karol Wojtyla continuerà domani presso l’Auditorium San Paolo Apostolo a Vasto, alle 19.