A Pontedera la nuova biblioteca dedicata a Gronchi, il presidente della Toscana all’inaugurazione

Una giornata speciale, l’ha definita il sindaco di Pontedera, e il presidente della Regione ha sottolineato che la lezione più grande dell’inaugurazione di questa biblioteca è l’idea di una politica che guarda al futuro. E’ dedicata a Giovanni Gronchi, presidente della Repubblica dal 1955 al 1962, al quale Pontedera ha dato i natali nel 1887, la nuova biblioteca comunale, che sorge proprio di fronte al Museo Piaggio. A inaugurarla, stamani, assieme al sindaco e al governatore, c’era anche la presidente della Camera. Presenti, tra gli altri, la figlia di Gronchi, Maria Cecilia, e lo scrittore Daniel Pennac, in questi giorni in Toscana per un suo spettacolo con la Fondazione Pontedera Teatro. Dopo il taglio del nastro e la benedizione impartita dal vescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto, gli interventi.

Il presidente della Regione ha voluto prima di tutto ringraziare la presidente della Camera, che con la sua presenza ha dato all’evento una rilevanza politica nazionale. E l’ha ringraziata anche per la dignità e la compostezza con cui svolge il suo ruolo, per i contenuti dei suoi interventi, in tempi in cui la volgarità domina la politica, una volgarità che si rivolge soprattutto verso le donne.

Il governatore, che prima di essere assessore e poi presidente della Regione è stato per molti anni sindaco di Pontedera, ha ricordato che il progetto di quella biblioteca nasce 30 anni fa, con l’idea di sviluppare meno la periferia e puntare al “dente” Piaggio (“dente” perché entrava nell’abitato). Erano i tempi in cui la politca discuteva molto e i cittadini venivano coinvolti in tutte le fasi dei processi. La politica era autonoma dai grandi potentati, era una politica popolare e partecipata: tutti valori che devono essere riscoperti e rimessi al centro, ha sottolineato il presidente. Una lezione, quella di Pontedera, fortemente attuale, perché la Regione Toscana sta rivedendo la legge 1, per dire stop all’edificazione in zone agricole e recuperare gli spazi esistenti. E la biblioteca inaugurata stamani è la dimostrazione che questo è possibile.

Dopo aver ricordato Giovannino Agnelli, imprenditore illuminato come se ne trovano pochi, il presidente ha invitato a ritrovare la forza di una politica che guardi al futuro. La biblioteca sarà frequentata da molti giovani, avrà un ruolo di formazione delle nuove generazioni. Va fortemente rivendicato il ruolo dello studio e bisogna anche interrogarsi su cosa possiamo offrire ai giovani. Ha citato Benedetto Croce, che all’inaugurazione di una piccola biblioteca a Muro Lucano, nel 1923, disse: “E’ il momento che la borghesia deve abbandonare le corse alla ricchezza e dedicarsi al bene comune e agli interessi generali…. Bisogna costruire tanti luoghi per tutti, per leggere e studiare”. E ha concluso il suo intervento dicendo che il modo migliore per ripartire, per non regredire, è costruire luoghi come questo, dove c’è la fusione di libri e lavoro.

Il sindaco di Pontedera ha definito la biblioteca un luogo di crescita, conoscenza, sapere, come tutte le biblioteche, che sono luoghi dell’anima e migliorano la comunità. La presidente della Camera, dopo aver ricordato che alla realizzazione della mostra su Giovanni Gronchi, allestita dentro la biblioteca, ha collaborato anche l’archivio storico della Camera, ha detto che investire nella cultura e nei servizi educativi rappresenta oggi una carta vincente. E che è da prendere a modello quello che la città di Pontedera ha scelto di fare, cioè non piegarsi a una logica di rassegnazione, ma aprirsi a nuove prospettive.

La nuova biblioteca “Giovanni Gronchi” ha una superficie di 4.500 metri quadrati e un bacino di utenti di circa 100.000 abitanti. Dispone di un patrimonio bibliografico di circa 70.000 volumi, di cui 15.000 libri per ragazzi.