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Il fascismo degli ebrei

Il fascismo e gli ebrei è il titolo della tavola rotonda di presentazione dei volumi Il fascismo e gli ebrei di Angelo Ventura e L’università dalle leggi razziali alla Resistenza anch’esso curato dallo storico padovano che si terrà mercoledì 26 marzo alle ore 17.00 in Aula Magna “Galileo Galilei” di Palazzo Bo. Interverranno Giuseppe Zaccaria, Magnifico Rettore dell’Università di Padova, Adolfo Locci, Rabbino di Padova, Carlo Fumian, Università di Padova, Roberto Finzi, Università di Bologna, Gadi Luzzatto Voghera, Boston University, e Michele Sarfatti, Direttore del Centro di Documentazione ebraica contemporanea di Milano. “Le leggi razziali gettarono lo sconcerto nella comunità universitaria e certo furono accolte con un diffuso quanto tacito sentimento di disapprovazione. Ma nulla lascia intendere che scavassero un solco morale irriducibile nei confronti del fascismo. Da nessuna parte si leva la protesta di una coscienza offesa. Tace anche chi aveva autorità e rango sociale per poter esprimere senza troppo rischio una sia pur cauta voce di dissenso. Del resto, che le leggi razziali segnino l’inizio di un distacco del Paese dal fascismo, è soltanto una tradizione storiografica costruita a posteriori, un feedback della memoria indotto da un processo di rimozione della coscienza collettiva, a sua volta indotto e legittimato dal riconoscimento dell’opera generosa e talvolta eroica dispiegata coralmente dal popolo italiano dopo l’8 settembre per sottrarre gli ebrei all’arresto da parte dei tedeschi e dei fascisti di Salò e, quindi, alla deportazione nei campi di sterminio”, così scrive Angelo Ventura nella quarta di copertina de “L’Università di Padova dalle leggi razziali alla Resistenza (Padova University Press 2014). Ma è ancor più sono le parole di Sergio Luzzatto nell’introduzione al libro “Il fascismo e gli ebrei” (Donzelli Editore 2013) a illuminare l’accurata analisi dello storico: “E tuttavia il valore aggiunto del lavoro di Ventura deriva dalla padronanza con cui lo storico padovano maneggia il concetto di “svolta” (…) Lavorando sulla genesi della svolta, Ventura ha buon gioco nel sottrarre la questione dell’antisemitismo fascista a un’analisi della congiuntura, diplomatica o culturale che fosse, per instaurare un’analisi della struttura ideologica”. Ingresso libero.

Redazione

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