Caffè della Pace, no allo sfratto mozione dell’Assemblea Capitolina
Il Campidoglio entra nella vicenda del Caffè della Pace, lo storico locale a rischio per lo sfratto intimato dai proprietari dell’immobile, e dice no alla sua scomparsa per far posto ad altre attività. Approvata all’unanimità dall’Assemblea Capitolina una mozione che impegna il Sindaco e i due settori competenti (Commercio e Urbanistica) a compiere ogni atto per mantenere il vita il Caffè della Pace, ai cui tavoli sostavano e s’incontravano Mafai, Trombadori, Ungaretti e il grosso degli intellettuali della Roma postbellica.
Tre le linee indicate nella mozione per altrettanti impegni: tutelare “l’Antico Caffè della Pace in base alla condizione di ‘negozio storico’ “; intervenire in ogni modo e nelle forme più opportune “per consentire il prosieguo di un’attività che rappresenta la storia della città di Roma e che dà da vivere a 34 famiglie di lavoratori”; controllare che nel cambio di destinazione d’uso dell’immobile, richiesto dalla proprietà del locale, tutte le regole urbanistiche siano rispettate. Da ultimo, la mozione punta a tener desta l’attenzione dei cittadini sulla vicenda, chiedendo l’emissione di “comunicati stampa a supporto e difesa del mantenimento dell’attività storica”.
Giulio Anticoli, presidente di Cna Roma Storica e dell’Associazione Botteghe Storiche, parla di “importante segnale dal Campidoglio”, di “inconfutabile messaggio che Roma sa dare quando il suo patrimonio viene minacciato”. Già nei giorni scorsi, prima della mozione assembleare, il Campidoglio aveva preso posizione contro la chiusura del Caffè della Pace per tramite dell’assessore al Commercio, Marta Leonori.