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Rapolano Terme, Rossi annuncia una revisione della legge sul termalismo e sul turismo

Ha scelto lo splendido scenario dello stabilimento “Antica Querciolaia” di Rapolano Terme il presidente Enrico Rossi per annunciare l’intenzione della Regione Toscana di rivedere la legge sul termalismo e introdurre correttivi anche in quella sul turismo. “E’ bastato un semplice colloquio con i responsabili di stabilimenti pubblici e privati – ha spiegato il presidente Rossi – per capire che anche in questo campo è necessario introdurre qualche deciso correttivo. E’ quindi mia intenzione convocare in tempi brevi una riunione tra amministratori, operatori del settore e pochi tecnici per riscrivere la legge regionale sul termalismo e rivedere quella che regola le strutture turistiche. Non è possibile che le piscine termali nel ventunesimo secolo siano ancora disciplinate da un Regio decreto del 1919″. In mattinata il presidente Rossi, accompagnato dal sindaco e dal direttore generale Alessandro Fabbrini aveva visitato le terme di Petriolo, annunciando la costituzione di un tavolo finalizzato al rilancio di quella struttura. A Rapolano Rossi, accompagnato dal sindaco Emiliano Spanu e dallo stesso Fabbrini, si è incontrato con due imprenditori privati del settore, Luigi e Laura Meucci, che gestiscono le vicine Terme di San Giovanni e l’albergo e centro benessere Due Mari e Aqva Dei. Gestori pubblici e privati gli hanno illustrato tutte le loro difficoltà, pregandolo di ridurre gli adempimenti burocratici a loro carico. Tra i più curiosi e complessi, la necessità di dotare le imprese chiamate ad effettuare piccoli lavori all’interno delle strutture, del Duvri le sessanta pagine di regole del Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenziali. E poi l’obbligo, nella provincia di Siena, di prevedere due banconi, uno per i clienti, l’altro per il pubblico, per un albergatore che volesse aprire un bar all”interno della propria struttura. E ancora la necessità, per uno stabilimento termale che volesse dotarsi di un ambulatorio, di realizzarlo con ingresso e uscita separati dalla struttura termale, costringendo i propri clienti ad uscire. “Ciò che emerge in tutta evidenza – è la conclusione di Enrico Rossi – è che se vogliamo dare impulso al turismo toscano dobbiamo essere in grado di eliminare storture come queste. E’ ciò che chiederò di fare al Consiglio regionale presentando una proposta di legge della Giunta”. Il presidente Rossi ha infine avuto modo di apprezzare l’ottimo andamento delle Terme di Rapolano che, grazie ad un investimento iniziale della Regione Toscana, hanno effettuato numerosi interventi migliorativi, fatturano 3 milioni di euro l’anno, danno lavoro a 45 addetti e da dieci anni sono in attivo. Il segreto? La scelta rivelatasi vincente di puntare non su una clientela di lusso, ma sulla domanda interna praticando prezzi contenuti, avendo un’area attrezzata per camper molto utilizzata in stagione e facendo convenzioni con gli agriturismi vicini.

Redazione

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