La Regione Calabria dimentica le celebrazioni del duplice 5° centenario di san Bruno e della Certosa di Serra

“La Regione Calabria dimentica Serra San Bruno”, potrebbe essere questo il titolo di un capitolo del corposo libro sulle negligenze del trio regionale Scopelliti – Caligiuri – Salerno.  È di questi giorni la notizia secondo la quale, su proposta dell’assessore alla Cultura Mario Caligiuri, saranno costituiti appositi Comitati per definire i programmi per le celebrazioni del 1° centenario della nascita del Nobel catanzarese Renato Dulbecco e del veneto Giuseppe Berto, scrittore che tanto amò la Calabria da eleggerla a sua terra di riposo eterno in quel di Capo Vaticano dove visse per lungo tempo. E ancora. I Comitati dovranno allestire programmi per le celebrazioni del 5° centenario della nascita di un illustre calabrese, il cardinale Guglielmo Sirleto da Guardavalle che si rese protagonista della Controriforma del ‘500 e non solo in quel famoso Concilio di Trento. Assieme a questi eventi saranno ricordati anche i 90 anni di vita di Saverio Strati, lo scrittore di Sant’Agata del Bianco, le cui celebrazioni prenderanno avvio il prossimo 7 marzo nel suo paese natio dove verrà inaugurata una Casa Museo. Iniziative lodevolissime, per carità! Insomma è cosa buona e giusta l’idea di Caligiuri. Ma! Ma l’Assessore regionale, per distrazione o chi sa per quale altro arcano mistero, ha dimenticato altri due eventi altrettanto importanti da essere celebrati a buon pro della Calabria. La Prima pagina.it lo ha già ricordato nei giorni scorsi. Si tratta delle celebrazioni del duplice 5° Centenario del ritorno dei Certosini a Serra San Bruno e della beatificazione del Santo di Colonia. Insomma il 2014 è l’anno, si potrebbe dire, giubilare per San Bruno e la sua città che lo ha sempre amato e venerato, Serra San Bruno custode gelosa della Certosa che accoglie le sacre reliquie del Santo. Infatti, in questo anno di grazia, ricorrono i cinquecento anni della beatificazione del Santo Patriarca ed i cinque secoli del ritorno dei frati certosini nel sacro convento serrese dopo un’assenza di ben quasi quattro secoli. Il 16 dicembre Leone X con propria Bolla sopprimeva l’abbazia cistercense dopo che nel 1192 la Certosa, come informa un Breve di Celestino III era stata affidata ai Cistercensi di Fossanova per finire, poi, in Commenda agli inizi del XV sec. Al decreto di Leone seguiva l’exequatur del 4 febbraio per cui i Certosini, il 27 febbraio del 1514 riprendevano possesso della loro antica Santa Casa.

Le celebrazioni ufficiali, diciamo quelle religiose volute dalla Certosa e dalla Curia Metropolitana di Catanzaro – Squillace, prenderanno avvio, il prossimo 10 maggio con un convegno, di livello internazionale, sulla figura di Bruno.

Il 9 giugno, lunedì dopo la Pentecoste, giorno che fa memoria del ritrovamento delle venerate ossa, tra il 1502 e il 1508, nella chiesetta del santuario regionale di Santa Maria del Bosco, durante una celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Metropolita Mons. Vincenzo Bertolone avverrà la proclamazione del fondatore dei Certosini come compatrono dell’Arcidiocesi assieme a san Vitaliano e sant’Agazio. Il 19 luglio saranno ricordati i 5 secoli di culto approvato da Leone X e riconfermato da Gregorio XV. In quel 19 luglio del 1514, infatti, dal Papa con un “oracolo di viva voce” il nostro Santo veniva beatificato con approvazione del culto all’interno dell’Ordine. Successivamente, con Decreto del 19 dicembre 1622, Gregorio XV deliberava  la canonizzazione estesa a tutta la Chiesa universale.

Sono due eventi di grande importanza non solo per Serra, per la Calabria ma per il mondo intero alla luce della valenza storico-spirituale del Santo. E si ricorda, per chi non lo sapesse o lo avesse dimenticato, che Serra San Bruno e la sua Certosa custode delle Sacre Reliquie, hanno avuto il privilegio di essere state visitate nel 1984 da Giovanni Paolo II e nell’ottobre 2011 da Benedetto XVI. Non è poca cosa! Ma, evidentemente, per gli Amministratori regionali è cosa insignificante, non degna di essere ricordata e celebrata. E meno male che a fianco del governatore Scopelliti e dell’Assessore Caligiuri opera un serrese doc, l’assessore Nazzareno Salerno! E meno, ancora, che i tre e gli amministratori comunali di Serra frequentano la stessa parrocchia. Che dire? Auspichiamo un pronto ripensamento per non vederci spogliati anche dei ricordi!