Demolizione Costa Concordia, Genova offre il suo porto

“Attivare, di concerto con l’Autorità Portuale, ogni utile iniziativa nei confronti dei diversi soggetti interessati, affinché le attività di demolizione del relitto della Costa Concordia vengano effettuate nel Porto di Genova”. E’ questo l’impegno assunto dal Consiglio Comunale  che ha approvato una mozione a sostegno della “candidatura” di Genova ad ospitare l’intervento nei bacini delle riparazioni navali.

“Un distretto industriale polifunzionale costituito da centinaia di aziende abituate a lavorare insieme, legate storicamente, che possono costituire una risposta adeguata a un impegno industriale importante come questo”, così i consiglieri proponenti (Gianni Vassallo, Simone Farello, Alberto Pandolfo) definiscono le riparazioni navali del porto di Genova, nel presentare al consiglio comunale la mozione che chiede un impegno nel rafforzamento della candidatura di Genova per la demolizione del relitto della Costa Concordia. Non c’è campanilismo nella rivendicazione, ma un’offerta di servizi competitivi, come hanno spiegato i proponenti,  i quali ritengono che il Comune di Genova possa, in accordo con Autorità Portuale, rivendicare in concreto il ruolo delle riparazioni navali nella demolizione del relitto.  Si tratterebbe di un anno, forse due, di lavoro per le aziende di un distretto, quello delle riparazioni navali che, con 1700 addetti diretti, rappresenta una eccellenza industriale della città. L’approccio della mozione è stato apprezzato dal sindaco Marco Doria che, rispondendo, ha ricordato come la Costa Concordia sia tecnicamente un “rifiuto”, il cui spostamento dall’isola del Giglio deve essere autorizzato da Provincia di Grosseto e  Regione Toscana. Per quanto riguarda il luogo della demolizione, Costa Crociere aveva assunto un impegno morale, non contrattuale, di far svolgere l’intervento a Piombino, come una sorta di “risarcimento” per il danno ambientale subito dalla regione Toscana. La condizione è che l’area di Piombino dimostri,   di essere attrezzata per questo tipo di demolizione. Nel porto toscano sono necessari interventi, già approvati dal Consiglio superiore dei lavori pubblici e autorizzati dal Governo, per la risistemazione un’ex area siderurgica. Se entro la fine di marzo Piombino non darà prova di essere in grado di compiere l’intervento, verranno prese in considerazione  altre offerte, compresa quella genovese, di cui la compagnia assicuratrice e la società armatoriale valuteranno condizioni, tempi di esecuzione, prezzi. “Da parte nostra dobbiamo sottolineare l’assoluta professionalità del settore delle riparazioni navali, non si tratterà di una rivendicazione campanilistica – ha ribadito il Sindaco – ma di rimarcare la capacità professionale elevatissima del distretto”. “Ho già in calendario – ha detto il Sindaco – una serie di incontri con gli operatori del distretto delle  per una riflessione a 360 gradi su necessità e bisogni di questo settore assolutamente strategico per il nostro territorio”.