Dieta Mediterranea e sostenibilità, i volumi di Roberto Capone e Stefania Lapedota

Il binomio tra la Dieta Mediterranea ed il concetto di sostenibilità, protagonista dei due volumi, “MediTerra” e “DM modello di alimentazione sostenibile”, curati rispettivamente da Roberto Capone e Stefania Lapedota. I due progetti letterari sono stati realizzati dal CIHEAM di Parigi e dalla sua sede italiana di Bari, lavori importanti che hanno ricevuto il riconoscimento UNESCO della Dieta Mediterranea quale “Patrimonio immateriale dell’umanità”. E vediamo a questo punto nel dettaglio le due pubblicazioni, che sono balzati agli onori della cronaca. Il volume “MediTerra – La dieta mediterranea per uno sviluppo regionale sostenibile”, di Roberto Capone, è una sintesi, in italiano, del rapporto Mediterra 2012: The Mediterranean Diet for sustainable regional development. Il rapporto raccoglie 22 contributi di 49 esperti internazionali articolati attorno a queste otto grandi tematiche: origini e costruzione della dieta mediterranea; alimentazione e dinamiche socioculturali; ambiente e biodiversità; responsabilità sociale degli attori; produttori e distributori nel comparto alimentare; diritto e commercio; salute e sicurezza alimentare; politiche e interventi pubblici.È importante a tal proposito sottolineare che questo volume ha lo scopo di suggerire delle chiavi di lettura offrendo degli elementi di analisi destinati al grande pubblico e alla platea di attori che operano nella regione mediterranea. Inoltre, cerca di collocare le questioni dell’agricoltura e dell’alimentazione alla base del dibattito scientifico e politico sul Mediterraneo e di porre la riflessione su questa area strategica al centro della discussione riguardante la sicurezza alimentare e lo sviluppo agricolo dl mondo. Passando al secondo volume, introdotto da Cosimo Lacirignola, segretario generale del Ciheam e direttore della sede italiana e curato da Roberto Capone e Stefania Lapedota, ha per titolo: “Dieta Mediterranea – Modello di alimentazione sostenibile”, invece, descrive come la Dieta Mediterranea sia una risorsa culturale per lo sviluppo sostenibile del Mediterraneo, una parte integrante del patrimonio sociale, storico, economico, artistico e paesaggistico dei popoli della Regione. Essa rappresenta uno stile di vita importante, sia come patrimonio comune a tutta l’area, sia quale espressione delle singole comunità che la compongono. Racconta anche come questo modello di alimentazione, grazie alla varietà di prodotti ed alla possibilità di abbinare un’infinità di sapori che incontrano il gusto di milioni di consumatori, non sia solo un modo di cibarsi, ma l’espressione di un intero sistema culturale improntato alla salubrità, alla qualità degli alimenti ed alla specificità territoriale. Un modo di nutrirsi apprezzato in gran parte del mondo e che va assolutamente salvaguardato. Due opere interessanti, dunque, che hanno avuto un’ottima valutazione a livello internazionale e che mettono ancora di più in risalto la positività del made in Italy.