Concordia, l’Osservatorio attende entro marzo il piano per spostare il relitto

L’Osservatorio di monitoraggio sulla Costa Concordia aspetta il progetto, con tutti i dettagli, per la rimessa in galleggiamento e la rimozione dall’isola del Giglio della nave da crociera con oltre quattromila passeggeri naufragata due anni agli scogli della Gabbianara. E forse i progetti e i piani che saranno presentati potrebbero essere più di uno, assieme alle possibili destinazioni che vedono con Piombino altri undici porti e società aver risposto al bando pubblicato qualche mese fa dall’armatore: porti di sei paesi diversi, dalla Turchia alla Norvegia, dalla Francia al Regno Unito fino alla Cina.

“Abbiamo indicato le condizioni del progetto ad ottobre, subito dopo il parbuckling. Probabilmente il progetto ci sarà consegnato entro marzo” spiega Maria Sargentini, che per la Regione Toscana presiede l’Osservatorio che fin dall’inizio, subito dopo il naufragio, vigila sulle possibili ricadute ambientali e mitigazioni da mettere in atto, una cabina di controllo dove siedono con la Regione la Provincia, il Comune, le agenzie Arpat e Ispra e tutti i ministeri coinvolti nell’operazione. “Il progetto compiuto che dia ragione dei tempi, dei modi e delle misure di prevenzione e mitigazione ambientale messe in atto – prosegue Sargentini– è essenziale per valutare ed autorizzare l’allontanamento della nave in condizioni di sicurezza della nave dal Giglio”. Autorizzazione che coinvolge non solo l’Osservatorio ma anche la Regione.

Le cerimonie – Intanto oggi, a due anni esatti dalla tragedia e quasi quattro mesi dalla rimessa in piedi della Concordia (> Speciale Costa Concordia), è il giorno delle commemorazioni. Il secondo anniversario. La cerimonia è iniziata con la messa delle undici, nella chiesa di Giglio Porto dove quella notte molti naufraghi trovarono il primo rifugio. Di seguito è proseguita con il lancio di una corona di fiori in mare davanti al relitto. Alle sei ci sarà a Castello un concerto di archi, poi la sera la processione con fiaccolata fino alla lapide al molo rosso e una preghiera per le vittime. Morirono in trentadue la notte del 13 gennaio 2011 e un corpo, quello di Russel Rebello, ancora non è stato recuperato.