Nel 2014 il cammino verso Puglia 2020

“Vogliamo cominciare a mettere le basi per quella che si può definire una “Puglia smart”, cioè una regione inclusiva, accogliente, intelligente e competitiva. Questo lo possiamo fare perché abbiamo chiuso il 2013 portando a casa risultati straordinari”.

Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo, insieme a tutti gli assessori, presso la nuova sede della Regione Puglia, alla consueta conferenza stampa di fine anno.

Una conferenza stampa che, ha spiegato Vendola “è a cavallo tra due anni complicati: il 2013, l’anno in cui si chiude un ciclo di programmazione di spesa di fondi comunitari, che rappresentano il salvadanaio fondamentale per alimentare le risposte da dare ai bisogni dei pugliesi, e il 2014, in cui comincia un settennio cruciale, per il quale noi dobbiamo impostare qualunque nostro ragionamento, avendo in testa quel 2020 che è un punto di arrivo molto importante”.

“Ci presentiamo qui – ha continuato il Presidente Vendola – avendo, nel giro di poche ore, approvato un Bilancio virtuoso della Regione Puglia. Il primo pensiero che mi viene in mente è di tipo politico: è una riflessione che riguarda non soltanto la tenuta e la robustezza della maggioranza di centrosinistra, che da oltre otto anni governa questa Regione, cercando di fare di questa porzione di Mezzogiorno d’Italia il laboratorio di politiche innovative; ma vorrei sottolineare anche il carattere assolutamente positivo del dialogo che vi è stato con le minoranze del centrodestra. Lo considero un fatto straordinario. In un Paese in cui la contesa politica ha un carattere sempre più distruttivo e rischia di travolgere il bene comune e l’orientamento delle Pubbliche Amministrazioni, recuperare spazi di dialogo costruttivo tra diverse forze politiche è un punto molto importante”.

“Badate – ha avvertito Vendola – noi stiamo per precipitare in un anno di elezioni. Attorno ad un momento delle elezioni Europee, che possono rappresentare un’occasione di deflagrazione dell’Unione Europea, del sogno e della cultura europea, abbiamo anche elezioni amministrative importanti: si voterà a Bari, a Foggia e in altre città. Mi auguro che quelle contese elettorali non siano un momento di degenerazione della fisiologica dialettica politica e non mettano a repentaglio le nostre comunità, beni fondamentali che dobbiamo tutelare”.

Il 2013, secondo Vendola “è stato un anno che, sia pure in condizioni assai difficili, ci ha consentito di conseguire risultati importanti. Tuttavia, il rischio è che il terreno della crisi diventi, quasi spontaneamente, il terreno in cui vince l’arte di arrangiarsi, il mero istinto di sopravvivenza: siccome c’è la crisi non possiamo lavorare di fantasia, dobbiamo soprattutto correre a tappare i buchi, occuparci delle emergenze. Questo può significare, perdere completamente l’idea di essere laboratorio di innovazione. Noi abbiamo cercato, anche nei momenti più burrascosi della crisi di non perdere la bussola dell’innovazione. Correggere, cioè, quel destino del Sud che lo rende sempre un cono d’ombra, un vuoto a perdere, un Sud metafora di tutto ciò che non va, di tutto ciò che è spreco. Ci abbiamo provato in ogni settore della nostra Amministrazione”.

“Persino le parole più odiose – ha continuato il Presidente della Regione Puglia – del vocabolario della politica contingente, come spending review, abbiamo provato a tradurle in maniera innovativa. A noi tante volte quella espressione inglese ha fatto male, perché con l’idea della razionalizzazione dei conti si producevano dei tagli alla carne viva dei bisogni e dei servizi. Noi abbiamo cercato di interpretare in maniera innovativa la spending review da ogni punto di vista: dal finanziamento complessivo del Consiglio Regionale, fino alla gestione dell’autoparco della Regione, non c’è settore in cui non ci siamo applicati per produrre una razionalizzazione vera”.

Ma il 2013, secondo Vendola, è stato anche l’anno di vertenze e di svolte importanti. “È il primo anno in cui – ha detto – senza trucchi e furbizie, senza contrarre mutui e senza firmare bond, la Regione Puglia ha un attivo significativo nei conti della sanità. Insomma, siamo dentro una condizione in cui la Puglia ha i suoi primati, che rivendica con orgoglio. Siamo al primo posto per la spesa dei fondi comunitari, una virtuosità che riguarda anche la qualità dei progetti, la qualità dei cantieri e la qualità delle opere che abbiamo realizzato”.

“Siamo forse – ha aggiunto Vendola – l’unica Regione che è riuscita, nel bilancio, a tagliare parzialmente la pressione fiscale, cioè le tasse. Siamo una Regione che ha difeso con le unghie e con i denti ogni singola fabbrica, ogni singola azienda, ogni singolo posto di lavoro. Siamo la Regione più innovativa d’Italia dal punto di vista delle politiche giovanili. Vogliamo continuare ad essere un punto di riferimento per le politiche di ambientalizzazione”.

“Questi risultati, unici nel panorama meridionale – ha continuato Vendola – ci portano a dire che dal 2014 noi mettiamo la Puglia su un trampolino di lancio. Vogliamo essere una regione smart. E badate, questo che non è uno slogan o una iconografia pubblicitaria. Smart Puglia significa una Puglia che si prende cura di tutte le risorse umane che ha. Prendersi cura dei vecchi ad esempio significa dare valore ad una porzione di umanità che può fare molto per il benessere della comunità. Smart significa che, se siamo in grado di ripensare le città in un’ottica di ecosostenibilità, noi risparmiamo sulla bolletta elettrica e diminuiamo l’inquinamento. Smart significa che se i bambini mangiano bene, l’economia pugliese vende di più e vendono di meno le multinazionali”.

Per Vendola, la Puglia si salva dentro questa ottica, intrecciando innovazione tecnologica e innovazione sociale, innovazione economica e innovazione culturale.

“La Puglia che vogliamo – ha spiegato Vendola – è una regione più attrattiva per imprese esterne, più competitiva proprio grazie all’innovazione tecnologica, più inclusiva verso i soggetti più deboli (a questo proposito permangono delle vergogne dello sfruttamento neoschiavistico in alcuni frammmenti e spigoli bui e medievali della Puglia sui quali occorre continuare ad accendere i riflettori), una regione più consapevole e responsabile verso l’ambiente e la propria cultura, più connessa nel contesto nazionale e internazionale e infine una regione più integrata nelle politiche di sviluppo per convergere e sostenersi reciprocamente”.

“Vogliamo avere gli stessi obiettivi – ha sottolineato il Presidente – che hanno le più avanzate regioni del nord dell’Europa, vogliamo cioè essere la regione in grado, nel pieno della più grande crisi economica mondiale, di darsi obiettivi di evoluzione, di incivilimento, di crescita del proprio parco infrastrutturale e una regione in cui i diritti fondamentali, che sono il diritto alla formazione, alla cura, alla mobilità e all’assistenza, siano diritti effettivamente, giorno per giorno, realizzati”.

Vendola ha infine parlato della città di Taranto. “Vorrei – ha detto – che Taranto nel cuore fosse lo slogan dell’attività amministrativa per tutto il corso del 2014. Taranto sarà il terreno fondamentale della sfida del 2014. Credo che i pugliesi, tutti i pugliesi, debbano farsi carico del fatto che Taranto per tanti anni si è fatta carico non solo della Puglia ma dell’Italia intera. Dedicheremo alla città di Taranto un’attenzione particolare. Quello che faremo è cominciato già in questi giorni con la presentazione di un ulteriore lotto di apertura del museo archeologico, uno dei più importanti al mondo. Ma non c’è solo lo splendore del Marta, c’è anche la cantierizzazione del nuovo ospedale, ci sono le opere di bonifica nel mar Piccolo e le opere di riqualificazione nei quartieri maggiormente investiti dall’inquinamento industriale. Noi vogliamo dare speranza alla città di Taranto che deve poter raccontare al mondo, non solo le sue pene e i suoi dolori, ma anche il suo essere una delle capitali della bellezza del Mediterraneo”.