Domenica pomeriggio a Riace sarà consegnato il Testimonial Umberto Zanotti Bianco

Sarà un evento senza precedenti quello che si vivrà a Riace domenica 22.  Per la prima volta il “Testimonial Umberto Zanotti Bianco” da quando è stato istituito (dal 2010), avrà come teatro una località che non fa parte del Vibonese.  Ma protagonista sarà sempre l’eredità umana, culturale e morale dell’illustre meridionalista e filantropo Umberto Zanotti Bianco, a cinquant’anni dalla sua morte (28 agosto 1963), a cui la Delegazione Vibonese di Italia Nostra ha dedicato l’importante iniziativa, per tenere viva la sua memoria e l’opera umanitaria e di salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici. A rendere memorabile e carica di significato la manifestazione, che si svolgerà nella Mediateca comunale a partire dalle 17.00,  saranno la consegna del “Testimonial Umberto Zanotti Bianco” edizione 2013, al sindaco Domenico Lucano e in anteprima assoluta, la proiezione del docufilm “Bellezze e Rovine, il Mezzogiorno, l’Italia di Umberto Zanotti Bianco” con regia di Giovanni Scarfò , presidente dell’associazione “Art Production” e direttore della Cineteca calabrese (aiuto regia Matteo Scarfò, con Antonio Tallura,  Lavinia Mochi, Paolo Turrà e voce narrante di Pasquale Amato, docente di Storia contemporanea all’Università di Messina). Scarfò ha all’attivo diversi e importanti lavori cinematografici che mettono in scena personaggi e vicende legate alla storia della Calabria; inoltre è autore di programmi televisivi per la Rai, oltre che di saggi critici sul cinema. “Il docufilm – spiega Scarfò – non ha soltanto un carattere commemorativo, ma costituisce l’occasione per riflettere su tutte le tematiche che Zanotti Bianco ha affrontato attraverso l’Animi, l’Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno, e che sono di grande attualità ancora. Oggi – continua il regista – dalle analisi sul Territorio, al problema del trasferimento degli abitanti, dopo una alluvione o un terremoto, la difesa e il risanamento del suolo, la sanità, la salvaguardia dei beni culturali, e soprattutto, l’istruzione, la cultura e la scuola, ritenuti da Zanotti Bianco i fondamenti della rinascita del Sud, soprattutto per “trasformare in Cittadini la classe dei poveri o dei disorganizzati”.

La manifestazione, organizzata dalla Delegazione vibonese di Italia Nostra in collaborazione dell’associazione culturale Alighistos e della stessa Amministrazione comunale di Riace, prevede l’intervento del presidente della Delegazione Vibonese di Italia Nostra Gaetano Luciano e di Giuseppe Lavorato (già deputato ed emerito sindaco di Rosarno), che illustreranno la motivazione del riconoscimento a Lucano . Inoltre è prevista la presenza  dell’assessore della Provincia di Reggio alle Politiche culturali Eduardo Lamberti Castronovo che ha patrocinato l’opera cinematografica, la partecipazione dello scrittore Santo Gioffrè e di diverse personalità del Vibonese, tra cui il direttore della rivista “Rogerius” Giacinto Namia, il presidente dell’Istituto della Biblioteca calabrese di Soriano Calabro Francesco Bartone e il direttore della rivista “La barcunata”, Bruno Congiustì, con le rispettive componenti associative. Inoltre sarà presente l’artista Raffaele Famà, autore dell’immagine-simbolo del testimonial, un’antefissa risalente al V sec. a.C.

L’evento sarà ancora contrassegnato dalla cantastorie Francesca Prestia (autrice delle musiche del docufilm) che eseguirà in anteprima la ballata “L’Italia ch’è dentro di me”, dedicata all’opera umanitaria e culturale di Umberto Zanotti Bianco, accompagnata dalla pianista Fernanda Nudo (per diversi anni vicedirettrice del conservatorio Torrefranca di Vibo); vibonese è anche il compositore che ha curato gli arrangiamenti delle musiche del docufilm, Vincenzo Pasceri.

Il prestigioso riconoscimento che sarà consegnato al sindaco Domenico Lucano è stato conferito per la sua opera umanitaria a favore dell’integrazione e dell’accoglienza, in sintonia con l’eredità umana e spirituale di Umberto Zanotti Bianco (definito un monaco laico per la sua opera missionaria ed umanitaria a favore degli emarginati e dei perseguitati e lottando per il riconoscimento dei diritti degli oppressi e dei diseredati, come le comunità dell’Aspromonte dopo il disastroso terremoto del 28 dicembre del 1908, come ha raccontato in un suo famoso ed emblematico libro, “Tra la perduta  gente”). Grazie alla sua sensibilità e al progetto di accoglienza e di integrazione, Lucano è stato capace di trasformare l’arrivo di tanti disperati alla ricerca d’asilo in una grande opportunità di rinascita di Riace. Nel ruolo di sindaco, ha creato posti di lavoro e, nello stesso tempo, di arrestare l’esodo dal suo comune, aprendo le porte del paese a immigrati alla ricerca di asilo. L’impegno umanitario per la difesa della dignità umana delle persone più emarginate, compiuto da Lucano, si dispiega attraverso l’associazione “Città Futura”, dedicata a don Giuseppe Puglisi (prete ucciso dalla mafia) e dalla quale è partito il progetto di riqualificazione del borgo e accoglienza per gli immigrati nel 1999, che prosegue idealmente l’opera compiuta da Umberto Zanotti Bianco. È importante inoltre ricordare che nel  2009 a Riace il regista tedesco Win Wenders ha girato un cortometraggio “Il volo”, ispirato alle esperienze di accoglienza dei piccoli comuni della Locride e ne ha parlato all’interno del X summit dei Premi Nobel per la pace organizzato nel Municipio Rosso di Berlino in occasione delle celebrazioni per il ventennale della caduta del muro, affermando: “La vera utopia non e’ la caduta del muro, ma quello che e’ stato realizzato in alcun paesi della Calabria, Riace in testa. Il vero miracolo non è qui, ma in Calabria, dove per la prima volta ho davvero visto un mondo migliore. Ho visto un paese capace di risolvere, attraverso l’accoglienza, non tanto il problema dei rifugiati, ma il proprio problema: quello di continuare a esistere, di non morire a causa dello spopolamento e dell’immigrazione. E ho voluto raccontare questa storia in un film che ha come attori i veri protagonisti”.