Firenze, al via i lavori per il bypass delle Cascine del Riccio

Passo in avanti significativo per il bypass delle Cascine del Riccio: c’è stata infatti l’aggiudicazione provvisoria del bando uscito lo scorso agosto e, fatte nei prossimi giorni le verifiche di legge, i cantieri dell’importante opera di viabilità si potranno aprire ad anno nuovo. La durata prevista dei lavori è di 16 mesi. A vincere il bandi è stata l’Ati (Associazione temporanea di imprese) tra Cogefri Infrastrutture srl e Freguglia srl, con un ribasso d’asta del 23,65% (il bando partiva da una base di quasi cinque milioni di euro). Il bypass è un’opera compensativa per i lavori della Terza corsia dell’Autostrada A1 nel tratto Firenze Nord-Firenze Sud, prevista nell’accordo procedimentale del giugno 1999. La realizzazione è stata inizialmente di competenza di Società Autostrade ma, a seguito dell’atto aggiuntivo all’accordo procedimentale firmato nel 2011, il Comune ha deciso di realizzare le opere direttamente con oneri a carico di Autostrade. “Siamo contenti – commenta l’assessore alla mobilità Filippo Bonaccorsi – di poter finalmente sbloccare un’opera che questa città e i suoi cittadini aspettavano da almeno 20 anni. Siamo un’amministrazione che fa ogni giorno di tutto per migliorare la vivibilità della città per il benessere degli abitanti. Ora vigileremo ogni giorno con attenzione affinché i lavori siano portati a termine nei tempi contrattuali”. “Con quest’opera – sottolinea il presidente del Quartiere 3 Andrea Ceccarelli – si consentirà al traffico pesante diretto alla zona artigianale di Impruneta di non utilizzare le strade strette del borgo storico e ci sarà un miglioramento anche per quanto riguarda il traffico privato e le tratte degli autobus”. (edl)

Il bypass delle Cascine del Ricco/scheda tecnica

Si tratta della realizzazione di una variante all’attuale viabilità di collegamento tra lo svincolo di Firenze Sud e l’abitato del Galluzzo, che mediante via della Cinque Vie, raggiunge via delle Cave di Monteripaldi attraversando l’abitato di Cascine del Riccio. Il progetto prevede quindi la realizzazione di un collegamento diretto tra via delle Cinque Vie e via delle Cave di Monteripaldi (Variante Cascine del Riccio), che fiancheggiando l’area occupata dalla ex cava di Monteripaldi, consente al traffico di by-passare l’abitato. Questo collegamento si ricongiunge alla viabilità esistente in corrispondenza della rotatoria realizzata nell’ambito della viabilità di cantiere per l’accesso all’area dell’ex cava. Il raggiungimento del centro abitato è invece garantito dalla viabilità di Monteripaldi che dalla rotatoria utilizza la viabilità di cantiere sia nel tratto di scavalco del torrente Ema che in quello con cui fiancheggia la zona dei campi sportivi, per poi riconnettersi alla viabilità esistente in prossimità del Ponte a Iozzi. L’opera principale è la variante di Cascine del Riccio e consiste nella realizzazione di un collegamento esterno all’abitato che inizia dalla rotatoria realizzata per l’accesso all’ex cava di Monteripaldi, si sviluppa per circa 800 metri affiancando nella parte iniziale il torrente Ema ricalcando il tracciato esistente; nel tratto intermedio si sviluppa tra l’abitato di Cascine del Riccio e l’area di deposito dell’ex-cava ed è affiancata in destra da una duna antirumore. Successivamente dall’intersezione con via San Michele a Monteripaldi alla fine dell’intervento, il tracciato si riporta sulla viabilità esistente che però verrà allargata. Altro intervento importante è quello della viabilità di Monteripaldi, che collega la viabilità esistente in corrispondenza della rotatoria a via delle Cinque Vie in corrispondenza di Ponte a Iozzi. Il collegamento, che si sviluppa per 435 entri, nel tratto iniziale utilizza la viabilità di cantiere compresa nei lavori autostradali, della quale sfrutta anche l’opera di scavalco del Torrente Ema. Prevista la realizzazione di ulteriori opere come la riprofilatura altimetrica della viabilità di accesso al centro abitato (via delle Cave di Monteripaldi), l’innalzamento della rotatoria e dei rami che si innestano su di essa per raccordarsi con il ponte sul Torrente Ema.