Intercity, fermo no delle Regioni alla soppressione

“Gli intercity non possono essere soppressi e qualsiasi scelta  va  valutata  nell’ambito di una più ampia programmazione dei servizi di trasporto regionale”: questa la netta posizione assunta, stamani, dagli assessori regionali ai trasporti dell’Umbria, Silvano Rometti, e della Toscana, Vincenzo Ceccarelli, al termine dell’incontro al Ministero dei Trasporti  con il direttore  generale del trasporto ferroviario del  Ministero Antonio Parente e con l’Amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano. Incontro convocato dal Ministero  dopo la lettera di protesta inviata nei giorni scorsi dalle Regioni in cui si chiedeva di fare definitiva chiarezza su una eventuale soppressione dei treni intercity interregionali che operano sulla linea dorsale.

“Si tratta di treni insopprimibili – ha sostenuto Rometti – perché collegano il nord e sud Italia ed in Umbria stazioni come quelle di Chiusi, Terontola, Orvieto, Orte che consentono l’aggancio con l’alta velocità e che rappresentano un mezzo di trasporto indispensabile per molti cittadini umbri,  soprattutto pendolari. Occorre che il ministero sciolga il nodo di fondo – ha aggiunto l’assessore: se si intende puntare unicamente  su treni ad alta velocità e sui trasporti regionali che versano nelle critiche  condizioni che tutti conosciamo. Con ciò azzerando di fatto la fascia intermedia di vettori veloci come gli intercity, che intercettano il pendolarismo  e che sono fondamentali per chi non abita nelle grandi città per agganciarsi a direttrici più efficienti. Se questa è la scelta – ha sottolineato Rometti – siamo totalmente contrari e opereremo in tutti i modi perché si verifichi una inversione di marcia. Il futuro degli intercity non può essere legato esclusivamente a criteri economici dipendenti dalla bigliettazione proprio per il ruolo che essi svolgono nel garantire il diritto alla mobilità delle persone. E’ per questo – ha concluso Rometti – che abbiamo posto un netto rifiuto alla soppressione e che abbiamo chiesto di rinviare comunque qualsiasi decisione dopo una attenta valutazione nell’ambito della più generale programmazione dei servizi regionali”.