L’astronauta siciliano Luca Parmitano è tornato sulla terra

Atterraggio alle 3.49 ora italiana per la navetta Soyuz. Luca Parmitano torna sulla terra dopo essere rimasto per 166 giorni sulla Stazione Spaziale Internazionale. La capsula spaziale Soyuz TMA-09M con a bordo anche il comandante, il russo Fyodor Yurchikhin, l’americana Karen Nyberg e la fiaccola olimpica dei Giochi invernali di Sochi 2014, è atterrata nelle steppe del Kazakistan. Gli elicotteri Mi-8 dell’agenzia spaziale russa hanno aperto la capsula nel deserto a sud della città di Dzhezkazgan. Il viaggio dalla spazio fino alla terra è durato poco più di tre ore.

La Soyuz si è separata in tre parti lasciando bruciare il modulo orbitale e quello di propulsione nell’atmosfera. Il modulo di discesa, con a bordo i tre cosmonauti ha raggiunto temperature fino a 1600 gradi, valore dovuto alla frizione con l’atmosfera che riscalda lo scudo di protezione poi espulso. In seguito si sono accesi sei retrorazzi a propellente solido per rendere più morbido l’atterraggio. Dopo l’impatto col terreno a oltre 324 km orari, Parmitano è stato estratto dalla navicella per ultimo e subito posto a disposizione dello staff medico presente.

Luca Parmitano è stato il sesto astronauta italiano nello spazio e quinto ad entrare nella Iss. Nel corso della sua permanenza nello spazio, il siciliano di 37 anni, oltre ad aver effettuato assieme all’americano Chris Cassidy la “passeggiata spaziale” ha contribuito all’attracco di tre navicelle, vissuto complessivamente più di 2600 notti e giorni, volato più di 100 milioni di chilometri ed impiegato più di 100 ore di lavoro su 30 esperimenti scientifici dell’ESA, l’Agenzia spaziale europea.

Il maggiore dell’Aeronautica Militare, originario di Paternò in Sicilia, nelle foto di rito dopo l’atterraggio, che lo ritraeva con la bandiera russa sullo sfondo, è apparso sorridente e contento di essere ritornato sulla terra. Parmitano e Nyberg saliranno su un volo Nasa per raggiungere Houston.