Adrano, libero Nicola Mancuso accusato della morte di Valentina Salamone

Scarcerato l’uomo ritenuto responsabile del decesso della ragazza di 19 anni trovata impiccata in una villetta di Adrano nel luglio del 2010. La decisione che ha portato al suo rilascio, dopo l’arresto avvenuto il primo marzo, è del Tribunale del Riesame di Catania, presieduto dal giudice Maria Grazia Vagliasindi, che ha accolto il ricorso della difesa contro la decisione del Gip, il quale aveva rigettato la richiesta di scarcerazione presentata un mese fa.

A marzo la procura generale aveva chiesto e ottenuto dal gip la custodia cautelare in carcere a carico dell’uomo, accusato di avere ucciso la ragazza con cui aveva avuto una relazione e di avere inscenato il suicidio. Il 7 novembre era stata fissata l’altra udienza del Tribunale della Libertà, quella programmata dopo il recente annullamento con rinvio, da parte del Cassazione, della prima decisione del Riesame che aveva rigettato il ricorso contro l’ordinanza di custodia cautelare, presentata dai legali di Mancuso, gli avvocati Rosario Pennisi e Salvo Burzillà. Un ricorso cui i due difensori rinunceranno.

La svolta investigativa era venuta da una macchia di sangue sulla scarpa sinistra di Valentina Salamone, dalla quale i carabinieri del Ris di Messina hanno isolato una miscela genotipica di sesso maschile e femminile e hanno poi ricostruito il dna dell’indagato.

Nicola Mancuso, 31 anni, sposato e padre di tre figli, è accusato di omicidio volontario. La ragazza, hanno spiegato gli inquirenti, aveva da tempo una relazione con Mancuso e lo pressava perché lasciasse la moglie. La sera della morte di Valentina, i due avrebbero avuto una lite durante la festa nella casa di campagna dove la vittima era andata ad abitare da sola perché la sua famiglia osteggiava la storia con Mancuso. La giovane venne trovata il pomeriggio del 24 luglio, sedici ore dopo la festa, da alcuni operai dell’Enel. Ad un primo esame il caso era stato inquadrato come un suicidio per impiccagione.